giovedì 9 ottobre 2008

Emanuele Velardita, Cgil, a titolo personale: "La politica deve subito far scattare i controlli su quanto successo nei concorsi interni"

PIAZZA ARMERINA. Arrivano nuove reazioni negative ai concorsi interni alla macchina comunale. A chiedere un intervento della politica ed un'attività di controllo su quanto accaduto nel corso degli esami anche il segretario confederale della Cgil, Emanuele Velardita, il quale dichiara a titolo personale: "La notizia secondo la quale un assessore avrebbe manifestato forti perplessità ed un veto alla delibera di presa d'atto dei concorsi, se vera e confermata, farebbe emergere una posizione condivisibile". "Ho assistito personalmente agli esami al teatro Garibaldi e ritengo che la commissione abbia usato un metro di conduzione degli orali non sempre lineare, opinabile, credo che si debbano attivare dei controlli, così come chiesto dai Cobas". http://robertpalermo.blogspot.com/

L'indiscrezione pubblicata dal collega Guglielmo Bongiovanni:
Un assessore di Nigrelli blocca l'iter delle progressioni verticali. La notizia ha dell’incredibile: pare che un’assessore della giunta di governo Nigrelli abbia posto il veto sulla presa d’atto della delibera dei concorsi interni che hanno assegnato a 28 dipendenti le progressioni verticali.

L'iniziativa di Bascetta, coordinatore preovinciale dei Cobas:
“Chiediamo la verifica di tutti gli atti gestionali e amministrativi dei concorsi interni, sotto il profilo della loro legittimità, e per questo ci rivolgeremo alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica”. Il vigile urbano Luigi Bascetta, coordinatore provinciale dei Cobas, ha già raccolto le prime venti firme da parte di altrettanti dipendenti di ruolo della macchina comunale.

E ci sarebbero già alcuni dipendenti pronti a fare ricorso al Tar

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo