giovedì 31 dicembre 2009

Piazza Armerina. Randagismo in cda Santa Croce. Partita la segnalazione diffida al Comune con la richiesta di accalappiamento. In corso le firme.

Ecco lo stralcio principale della segnalazione-diffida:

"...ricordiamo che il servizio di accalappiamento, ricovero, mantenimento, cura e prevenzione dei cani randagi rinvenuti nel nostro territorio è stato assegnato per un biennio al canile Mimiani di Caltanissetta con una copertura di bilancio di 80 mila euro. Il servizio comprende il recupero di cani randagi presenti sul territorio comunale, segnalati dal Comando dei vigili urbani o dal personale dell’Asl, servizio Veterinario, il trasferimento degli animali alle strutture su idonei mezzi autorizzati, la custodia e il mantenimento dei cani e il seppellimento degli esemplari deceduti.
I vigili urbani sono, quindi, tenuti, dal momento della ricezione della presente, ad effettuare le doverose segnalazioni al canile Mimiani e a verificare l’esecuzione in contrada Santa Croce, nelle vie indicate dai cittadini nel sottostante elenco, degli accalappiamenti da parte del personale specializzato inviato dalla ditta assegnataria del servizio.
In caso contrario copia della presente sarà inviata all’autorità giudiziaria per accertare eventuali fattispecie omissive penalmente rilevanti..."

martedì 22 dicembre 2009

Piazza Armerina. Villa Romana del Casale. Confesercenti si rivolge alla Procura.

La Confesercenti avrebbe presentato un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Enna sulla Villa Romana del Casale. A confermare l’iniziativa il commerciante Mimmo Bonifacio, rappresentante sindacale del comparto commerciale ambulante del sito archeologico, e Salvatore Bonanno, responsabile provinciale dell’Anva Confesercenti, l’associazione nazionale dei venditori ambulanti.

Piazza Armerina. Villa Romana. Nuovo calendario di apertura fino al 2010. Guide si dissociano.

“Ci dissociamo da questo calendario perché la maggior parte dei gruppi turistici concentra le proprie visite tra le 10 e le 14, ed in questa fascia oraria in estate la Villa sarà inaccessibile”, spiega Sabrina Murgano, componente del direttivo nazionale della Federagit, la federazione italiana guide turistiche ed accompagnatori e leader provinciale del sindacato Agte.

Associazione Notarbartolo. Strisce blu. Di Giorgio: "Pensaci Teodoro, avrebbe detto Pirandello"

A NATALE SI LIQUIDANO…… LE ATTIVITA’ COMMERCIALI!
Continua la serie negativa di Teodoro Ribilotta nella gestione del suo Assessorato e nei rapporti con gli esercenti commerciali piazzesi.
Non pago di avere affossato la fiera zootecnica, proponendo di fatto una tassazione invasiva il cui unico effetto è stato quelle di avere strangolato quell’importante punto di riferimento, in occasione della delibera di Giunta n. 56/09 l’Assessore al ramo ha nemmeno provato a contenere gli effetti aberranti che il piano dei parcheggi a pagamento avrebbe avuto su numerosi operatori commerciali.
Come è già stato messo in evidenza (in maniera condivisibile) da più parti, l’avere riempito di strisce blu i punti adiacenti la Piazza Cascino si è rivelato un autentico boomerang, perché ha di fatto costretto tutti coloro che si recano abitualmente sul posto (pensionati, dipendenti comunali, ecc.) a parcheggiare per diverse ore in Piazza Falcone Borsellino, nella quale è oramai impossibile trovare un posto libero nelle ore centrali della giornata.
Da quanto sopra detto è derivato, quale naturale corollario, la perdita di guadagni dei negozi della zona rispetto ad altri esercizi situati in punti assistiti da parcheggi gratuiti.
Questo piano dei parcheggi rappresenta un perfetto esempio di quello che nella scienza economica si definisce “esternalità negativa”, ossia il costo sociale che deriva ad alcuni soggetti dall’attuazione di un programma politico-amministrativo ad ampie ricadute.
Continuando in questo modo, non è improbabile pensare che ad essere liquidati non saranno solo i prodotti dei negozi, ma gli stessi esercizi commerciali e i posti di lavoro del comparto.
Se queste conseguenze fossero state calcolate dal buon Teodoro, allora potremmo anche confidare nel fatto che le stesse siano state accettate in nome di un superiore interesse alla pianificazione ed allo sviluppo economico complessivo della città.
Ma poiché abbiamo oramai constatato, dopo diversi mesi di penosa convivenza con il crisanigrellismo, che ogni determinazione di questa Giunta (che non sia la spartizione di posti di sottogoverno) è la risultante dai valutazioni superficiali e strampalate, crediamo piuttosto che questi effetti non solo non siano stati voluti, ma nemmeno lontanamente pensati dall’Assessore al commercio.
Siamo sicuri che se Teodoro avesse previsto quanto è poi accaduto, di certo si sarebbe astenuto dall’avallare una simile sciagura amministrativa ed economica.
E allora, proprio perché a Natale siamo tutti più buoni, si può ancora fare qualcosa per aiutare i commercianti in questione a non soffocare, oppressi come sono da un piano della viabilità mortificante.
Si possono ancora rivedere tante scelte sbagliate, eliminare parte di quelle strisce blu in esubero e ridare a quei punti vendita il diritto di competere alla pari con gli altri gestori che non hanno subito queste “esternalità negative”.
Ma soprattutto si può ridare a quei ragazzi che rischiano il posto di lavoro (ed oggi ho avuto una diretta ed amara conferma in questo senso da un esercente della zona, che mi ha confidato di avere subito un crollo verticale dei profitti) un natale senza l’ansia di un probabile licenziamento.
Basta solo un annuncio, un segnale di disponibilità verso gli operatori del settore, per smussare gli angoli e trovare un nuovo assetto che possa contemperare anche questi interessi, fino ad oggi ingiustamente trascurati.
La vera forza di un uomo non è quella di arroccarsi in decisioni sbagliate, ma sapere piuttosto rivedere i propri convincimenti, quando ci si accorga della loro infondatezza.
A volte basta poco per fare tanto.
Pensaci Teodoro, avrebbe detto Pirandello!
Piazza Armerina, 19/12/2009.
Filippo Andrea Di Giorgio
Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”

Piazza Armerina. Accesso agli atti. Consiglieri a rischio umiliazione

Disposto a portare con sé una risma di carta per le fotocopie, a pagare le spese elettriche pro quota per il tempo di riproduzione dei documenti e l’uso del toner e fare di persona le fotocopie. La provocazione arriva dal consigliere Giuseppe Falcone dopo il diniego da parte degli uffici comunali di rilasciare all’esponente politico copia conforme dei soli elenchi di alcuni atti amministrativi “perché tale forma di accesso agli atti potrebbe portare ad un rallentamento e aggravio della quotidiana attività degli uffici comunali”. Falcone ha ripresentato la sua richiesta alla segretaria generale dopo aver ricevuto un primo no. L’esponente politico aveva richiesto agli uffici due settimane fa il rilascio in copia conforme del registro di numerazione dei provvedimenti amministrativi del 2009 (delibere di giunta, determine e ordinanze sindacali, determine o ordinanze dei dirigenti). Non gli atti in quanto tali, ma solo l’elenco degli stessi, quello in cui è contenuto solo il numero del provvedimento e l’oggetto. In tutto alcune decine di fogli da fotocopiare con il timbro degli uffici, un lavoro di pochi minuti. Copie negate dagli uffici. La vicenda finirà davanti ai capigruppo consiliari. Il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, infatti, abbastanza imbarazzato dalla vicenda, ha deciso di convocare in modo urgente una conferenza dei capigruppo alla presenza dello stesso segretario generale. Il consigliere, con una nota,era stato invitato dagli uffici comunali “ai fini di una leale collaborazione istituzionale, a voler indicare in modo più specifico atti e determinati documenti tendenti a soddisfare singole valutazioni sull’operato dell’amministrazione”. “Il consigliere, in quale tale, non è tenuto a specificare i motivi della richiesta”, spiega Falcone, citando la giurisprudenza amministrativa del Tar di Brescia in materia. Falcone, poi, spiega i motivi della sua richiesta. “Controllare l’efficienza, e quindi anche la legittimità, del servizio di pubblicazione dei provvedimenti esterni su internet”, afferma. In un cd-rom l’esponente politico ha salvato alcuni elenchi di provvedimenti. Elencando, poi, le seguenti anomalie: non tutti i provvedimenti sono stati pubblicati sul sito internet del Comune, alcuni sono stati omessi; casi in cui il sindaco appare presente nel provvedimento su internet ed invece sul cartaceo è sostituito dal vicesindaco; allegati richiamati nel provvedimento su internet, ma non presenti. Il presidente Centonze, intanto, ha invitato gli uffici a consegnare copia dei documenti richiesti dal collega. (Giornale di Sicilia - Edizione 21 dicembre)

venerdì 18 dicembre 2009

Piazza Armerina. Nasce "Il Mosaico". I commercianti fanno gioco di squadra. Associazioni escluse. "Forti scorrettezze, siamo delusi"

Costituito il centro commerciale naturale “Il Mosaico” con la firma dell’atto costitutivo da parte di una cinquantina di commercianti del centro storico piazzese. Obiettivo comune quello di fare gioco di squadra per rendere più competitivo il comparto commerciale del centro storico, consorziando una serie di servizi per la clientela. La sigla del consorzio lunedì pomeriggio, all’interno dell’aula consiliare alla presenza di un notaio. Escluse in questa fase, però, le associazioni, molte delle quali avevano preso parte a tutta la fase preparatoria del centro commerciale naturale. Un’esclusione che non ha mancato di provocare forte amarezza in alcune realtà associative piazzesi. “Questo consorzio rischia di partire male, il mio comitato è sempre stato presente, fino agli ultimi giorni ci sono stati chiesti numerosi documenti integrativi ed anche un deliberato dei nostri organi, abbiamo dovuto fare i salti mortali negli ultimi giorni, ci siamo presentati all’assemblea costitutiva di lunedì, abbiamo pagato la quota associativa di 50 euro e poi ci viene riferito, all’ultimo momento e con spiegazioni che riteniamo insoddisfacenti che non possiamo firmare l’atto costitutivo per cavilli formali, si è consumata una forte scorrettezza e siamo molto delusi”, racconta Massimo Di Seri, presidente del Comitato di Quartiere Castellina, il quale si dice profondamente amareggiato per quanto successo. “Anche perché abbiamo sempre partecipato ad ogni riunione, dando la massima disponibilità e non creando mai problemi a nessuno, e poi ci troviamo alla porta in questo modo…”, aggiunge Di Seri. Delusi anche i responsabili della Lega Zolfatai, responsabili del museo permanente della Civiltà mineraria. “Non posso nascondere la nostra amarezza per quanto successo, ci siamo trovati di fronte all’atto compiuto di non poter prendere parte alla fase costitutiva, ci è stato garantito che entreremo successivamente su deliberato degli organi provvisori del consorzio”, dice Franco Lo Monaco della Lega Zolfatai. “Nessuna esclusione, tutte le associazioni in questa fase non hanno potuto firmare l’atto solo per questioni procedurali e formali legate ad alcuni requisiti di forma richiesti nella fase costitutiva, saranno gli stessi organi provvisori del consorzio, adesso, a poter far consorziare su richiesta tutte le associazioni che ne faranno richiesta e in modo più semplice e veloce, assicuro tutti che non ci sono problemi”, spiega l’assessore al Commercio Teodoro Ribilotta.

Le opportunità offerte dal centro commerciale naturale
Servizi aggiuntivi di tipo ludico-ricreativo e promozioni a punti per i clienti, con erogazione di gadget a catalogo, creazione di un marchio comune, una politica comune di marketing e comunicazione con l’apertura di un infopoint, un ufficio aperto in centro città per facilitare la diffusione delle varie iniziative consorziate. Sono queste solo alcune delle opportunità offerte dal consorzio “Il Mosaico”, il centro commerciale naturale giunto lunedì alla sua fase costitutiva, su spinta delle associazioni sindacali di categoria, dei commercianti, delle associazioni e istituzioni locali. Tra i servizi possibili anche la consegna gratuita a domicilio degli acquisti a favore di categorie svantaggiate come disabili e anziani. Nei prossimi due mesi il consorzio eleggerà gli organi statutari, uscendo dalla fase “provvisoria”.

martedì 15 dicembre 2009

Piazza Armerina. Passa con il Pd Luigi Bascetta, leader dei Cobas e del partito Comunista dei Lavoratori. "Tempesta del dubbio, poi ho deciso".

Il sottoscritto Bascetta Luigi, dopo aver rassegnato le dimissioni dal Partito Comunista dei Lavoratori per delle incongruenze procedurali e per delle difformità di pensiero su certe modalità di condurre la lotta politica specie in rapporto al radicamento con le problematiche territoriali e con le istanze sociali, istituzionali, e sindacali provenienti dai ceti più disagiati e meno abbienti della società, alla luce di un lento ma costante e inesorabile processo di dissolvimento e di rarefazione di quelle energie e di quelle risorse che non si sono mai imposte e fatte valere quando si è trattato di trasformare le parole delle idee e dei progetti nella realtà fattuale del contesto storico e reale delle problematiche quotidiane che assillano sempre più grandi e vasti strati dei ceti sociali, e a fronte di una esigenza molto, molto più grande e meritoria:quella di portare la voce dei tanti, tantissimi nessuno nei momenti e negli ambiti istituzionali che determinano le svolte, non ipotetiche o virtuali, ma vere e fattuali; l’esigenza vivissima di potere essere voce critica e di sollecitazione nei confronti delle realtà istituzionali più svariate e dissimili per tentare di realizzare quello che non è mai riuscito pienamente: incidere sul contesto sociale e politico con delle scelte condivise che cambiano il volto della realtà e decidono, nella giusta direzione, le sorti dei popoli e delle genti sempre più divise e disperse, insicure e disilluse. Non è stato facile decidere, è stata una vera e propria “tempesta del dubbio”, non nel senso che io possa dubitare della sacrosanta giustezza degli ideali di socialismo degli intenti e di comunismo di ideali ambedue vertenti e diretti solo ed esclusivamente al bene degli individui al progresso del genere umano. No!...non ho mai dubitato di questo!..Cambia solo la prospettiva dalla quale guardare e affrontare i problemi, ma tutto rimane come sempre l’ho considerato: un campo di lotta pacifica e di dibattito critico sincero e trasparente….No, cari miei concittadini, non è cambiato nulla….anzi, si comincia veramente a portare un contributo positivo e costruttivo alla causa della democrazia e al rispetto dei diritti di questo Paese che sta affrontando una congiuntura politica, economica, sociale, culturale che contiene gli aspetti più controversi e più ambigui di un prodromo presessantottino e di tutte le conseguenti degenerazioni di violenza e di dissidi storici che tanto male hanno fatto alle sorti della classe operaia e lavoratrice…Democrazia vuol dire sviluppo e progresso nella pace, non certo conflitto e odio tra le classi sociali. Ebbene, dopo tanto argomentare con me stesso, ho deciso, come del resto ho fatto nella mia vita, di parteggiare e di scegliere lo schieramento al quale appartenere e nel quale portare il mio modesto e umile contributo di attivista, militante e di convinto democratico. E il partito democratico mi è sembrata la scelta più giusta in quanto tante affinità e tanti ideali di lotta e di società ideale ci accomunano, con tanti compagni sinceri e convinti che vi lavorano a cominciare dal segretario Alessandra Tigano della quale ho potuto apprezzare lo spirito costruttivo e la tenacia di una condotta tutta volta alla salvaguardia dell’unità di un partito che ha tutte le potenzialità per incidere ancora più grandemente e più incisivamente nel tessuto politico e sociale della società non solo locale ma all’interno di un contesto molto più vasto e più valevole qualitativamente. E mi ha onorato e gratificato la gioia e l’entusiasmo con i quali hanno accolto la decisione, tanto più vera quanto più sofferta, tantissimi giovani, conoscenti, amici, compagni, lavoratori, gente comune…sono queste le cose più belle che sto ereditando da un decennio di lotte condotte qui a Piazza Armerina e di un trentennio di militanza politica condotta a Milano, a Padova, a Firenze, a Pavia, a Palermo, a Caltanissetta…E il contesto politico nel quale mi troverò ad agire non è certo scevro da problematiche o immune dall’obbligo più che mai impellente e doveroso di porre una questione morale che ci deve contraddistinguere proprio per non snaturare gli ideali e le intramature costituzionali che traggono origine dalla gloriosa e indimenticabile epopea della Resistenza quanto mai attuale. Dobbiamo mutare il volto della politica, renderla semplice e trasparente, avvicinarla alla gente, ai tanti giovani che sempre più prendono le distanze da questo modo di non fare politica. Dobbiamo, insomma in una espressione sintetica, ribaltare il detto “Tutto per il popolo ma niente attraverso il popolo”. Dobbiamo stare uniti e fermi di fronte alle istigazioni e alle provocazioni esterne, curare le problematiche della gente, a partire dalle cose più semplici e quotidiane, quali i servizi essenziali, dobbiamo mutare rotta nella loro gestione…se non lo faremo, rischiamo di arrivare allo sfaldamento della convivenza civile, al distacco irreparabile tra politica e società, tra paese legale e paese reale, cadendo nell’errore imperdonabile di credere più agli indicatori economici piuttosto che a quelli sociali…..No cari compagni non dobbiamo cadere in questo errore madornale….noi non siamo il PDL ma il partito della gente comune, dei pensionati, delle casalinghe, delle colf, dei minatori, degli operai, dei fabbri, degli infermieri, dei forestali, delle maestre, dei precari, dei disoccupati, degli studenti, ecc….non dimentichiamolo se no saremo condannati a non sapere e a non potere governare..Possiamo e dobbiamo elaborare un progetto concreto ed efficace per questo martoriato paese. Ma il primo esempio lo dobbiamo dare noi. Io ci credo e per questo mi auguro buon lavoro nel PD. Per la gente con la gente. Noi possiamo e dobbiamo essere vincenti. E costruire una proposta politica vincente non è un’ impresa facile o di poco conto. Specialmente ai giorni nostri. Una proposta politica, ideale, progettuale diventa vincente quando i suoi elementi costitutivi, i suoi fattori essenziali e semantici entrano a far parte di un processo inarrivabile, quasi quantisticamente plankiano di intrisecazione simbiotica capace di determinare un prodotto capace di incontrare il consenso e il parere favorevole dell’elettorato sempre più distante e deluso. E per giungere a tale traguardo è necessario che la politica di riferimento che dobbiamo perseguire deve essere e deve rappresentare un’idea di semplicità, di chiarezza, di trasparenza e di coesione operativa. Perché è chiaro che tanto più un progetto appare complesso e farraginoso, tanto più si eleva la possibilità e il rischio che la proposta politica non venga accettata dalla gente alla quale è diretta perché la gente comune privilegia la chiarezza e la semplicità. Sempre !!!!...Proposte semplici e sollecitazioni chiare sul versante dei bisogni della gente, nulla omettendo in tema di impegno militante e attivo sul versante del movimentismo più puro e tipico della sinistra. Della vera Sinistra quale può e deve essere quella in cui profonderò le mie energie, le mie competenze e la mia esperienza.
Luigi Bascetta.

Piazza Armerina. Chiesti con urgenza i "bagni" alla Villa Romana del Casale. Ed anche al consiglio comunale.

Emergenza bagni pubblici per i turisti alla Villa Romana del Casale. La direzione del museo regionale archeologico Villa Imperiale del Casale ha chiesto al Comune di provvedere il prima possibile, attingendo le somme dal cosiddetto capitolo 5000, quello sul quale viene incamerato il 30 per cento degli incassi del sito archeologico. La direttrice Maria Costanza Lentini, in una nota inviata agli uffici comunali, ha evidenziato la “necessità e urgenza di installare quattro servizi igienici chimici, di cui uno per disabili, vista la chiusura del bar-ristoro”. Un disservizio che non fa onore all’importanza dell’area archeologica. A chi “scappa”, infatti, non rimangono molte alternative... (Giornale di Sicilia - Edizione del 10 dicembre)

E a proposito di "ritirate":

“I bagni dell’edificio del consiglio comunale sono indecenti, chiedo che si provveda immediatamente alla loro pulizia e manutenzione”. A sottolinearlo il consigliere comunale Rosario Paternicò, esponente del Popolo delle Libertà, il quale ha anche chiesto all’amministrazione comunale la rimozione del materiale che si trova sulle scale. “Facciamolo almeno per chi è ospite delle nostre sedute più che per noi”, ha spiegato Paternicò.

Randagismo.Verso protocollo d'intesa in Prefettura per canile "associato" unico.

La città dei mosaici, Enna e Regalbuto firmeranno un protocollo d’intesa davanti alla Prefettura di Enna per la realizzazione di un canile provinciale per il ricovero e mantenimento dei cani randagi. I tre comuni hanno assunto l’impegno, davanti al prefetto Giuliana Perrotta, di costituire un gruppo ristretto che prima di Natale dovrà predisporre e sottoscrivere un protocollo per ottenere un finanziamento regionale. L’obiettivo comune è quello di una “gestione associata” del servizio di accalappiamento e custodia dei quattro zampe senza fissa dimora, con l’individuazione di due o più comuni capofila. La Prefettura di Enna ha presentato i risultati di una verifica fra i comuni su come viene attualmente svolto il servizio. “Non esistono in provincia strutture pubbliche di ricovero dei cani, vi è una sola struttura privata con pochi posti, mentre la maggior parte dei randagi viene custodita nei ricoveri privati fuori provincia”, spiega il prefetto Perrotta. Con il conseguente “salasso” per le casse comunali. “Il rapporto costi/benefici dell’attuale organizzazione del servizio non è ottimale se è vero che continuano a segnalarsi aggressioni e la presenza preoccupante di gruppi di cani randagi sul territorio”, spiega la Prefettura. Nella città dei mosaici, ad esempio, gli 80 mila euro stanziati per un biennio, con l’aggiudicazione della gara per l’accalappiamento e custodia, serve a malapena ad assicurare “vitto e alloggio” ad una quarantina di randagi già presenti in una struttura nissena. Gli altri centinaia di esemplari disseminati per la città, quindi, sono liberi di circolare sul territorio e creare un gravissimo disagio in molti quartieri. I soldi per accalappiarli non ci sono e le politiche di sterilizzazione in città non sono mai partite. Il direttore generale del dipartimento regionale Attività sanitaria, Maria Antonietta Bullara, ha sottolineato “l’impegno della Regione nel sostenere, anche finanziariamente, il progetto che prevede la creazione di una struttura pubblica attraverso somme immediatamente messe a disposizione della Regione”. Insomma i soldi ci sarebbero. La parola passa, adesso, ai comuni del gruppo ristretto. I comuni di Piazza Armerina, Enna e Regalbuto si incontreranno nei prossimi giorni con il vice prefetto vicario per stilare il protocollo d’intesa da sottoscrivere prima di Natale “per ottenere il cofinanziamento regionale disponibile”.

venerdì 11 dicembre 2009

Piazza Armerina. Disabilità. Appello per il caso di Salvatore. Casale, Agedi: "Le istituzioni non fanno niente da un anno"

Si chiama Salvatore, ha 20 anni, è affetto da una disabilità psichica gravissima, il suo “iperattivismo” in alcuni periodi, per settimane, impedisce all’intera famiglia anche di dormire. Ha bisogno di assistenza continua per 24 ore, ma da quando non può più frequentare le aule scolastiche è papà a doversi occupare di lui, insieme alla moglie, la quale deve anche dividersi con il lavoro ed un’altra figlia. “Rivolgo un appello alle istituzioni, a partire dal Comune, non chiediamo soldi, ma solo un assistente specializzato che possa occuparsi per alcune ore al giorno di nostro figlio al centro diurno di contrada Grottacalda, gestito dall’Agedi”, spiega il padre operaio. “Di situazioni così gravi ce ne sono in città almeno tre o quattro, le ho segnalate da tempo ad Ausl e Comune, ma non riceviamo risposte concrete, la situazione di queste famiglie non può essere ignorata”, spiega Enzo Casale, presidente dell’Agedi, l’associazione genitori di bambini disabili. “Da un anno circa nessuno si occupa del caso del padre di Salvatore, quello che non si riesce a capire è che queste famiglie, se lasciate a se stesse, rischiano di scoppiare, e tutto quello che chiedono è assistenza specifica per alcune ore al giorno, non denaro”, aggiunge Casale. “Se è per questo siamo anche disposti a dare il nostro piccolo apporto per contribuire con le istituzioni a pagare personale specializzato, come abbiamo fatto in passato”, dice il papà di Salvatore. “Ma lei sa cosa significa stare dietro ad un ragazzo di vent’anni, 24 ore su 24, minuto dopo minuto, con alcuni periodi in cui non si dorme la notte?”, aggiunge. “Qualcuno nelle istituzioni ci ha fatto capire che sarebbe più facile aiutarci avviando la pratica per far trasferire nostro figlio in una Casa Famiglia, ma non è questo quello che vogliamo, deve rimanere con noi, ma ci devono aiutare, Comune e Ausl non possono lasciarci a noi stessi, specialmente da quando a Salvatore non viene più consentito di frequentare le aule scolastiche, un’equipe medica ha giudicato la sua condizione non compatibile con la scuola”, dice. Per l’invalidità del figlio la famiglia percepisce 400 euro al mese, ai quali potrebbero aggiungersi fra non molto una piccola pensione di 200 euro prevista dalle leggi statali al compimento del ventesimo anno. “E i genitori non chiedono soldi, ma una mano concreta per l’assistenza dei figli”, dice Casale. La famiglia chiede al sindaco Carmelo Nigrelli una mano tesa per ricevere assistenza. (Giornale di Sicilia - Edizione del 9 dicembre)

Piazza Armerina. Caso Filetti. Udc e Pdl ai ferri corti

“Non accettiamo lezioni di morale da parte del Popolo delle Libertà, non se lo possono permettere”. Il capogruppo dell’Udc, Calogero Cursale, non ci sta alle accuse indirizzate al suo partito di fare da stampella al centrosinistra. E diventano sempre più tesi i rapporti nel centrodestra tra Pdl e Udc dopo lo strappo di giorni scorsi in consiglio comunale, quando il vice presidente Vincenzo Filetti era rimasto in aula, consentendo il mantenimento del numero legale e l’approvazione dell’assestamento di bilancio da parte del gruppo del partito Democratico. Il gruppo consiliare del Popolo delle Libertà ha accusato l’Udc di fare da ancora di salvataggio del Pd. “Vorrei ricordare ai consiglieri del Popolo delle Libertà che loro alle ultime elezioni comunali hanno votato e fatto votare per il candidato di centrosinistra l’attuale sindaco Carmelo Nigrelli, facendo perdere il candidato del centrodestra, questo lo sanno tutti”, spiega Cursale... (Giornale di Sicilia - Edizione 5 dicembre)

lunedì 7 dicembre 2009

Nasce nuovo Comitato a tutela dei diritti dei cittadini

Nasce l’Associazione “ Comitato Cittadino Piazzese” a tutela dei diritti dei cittadini della città dei mosaici. Un noto locale cittadino, ha ospitato, qualche giorno addietro, la prima convention della neonata associazione, senza fini di lucro ed apartitica. Presente il Coordinatore provinciale dei Comitati cittadini Ennesi, Carlo Garofalo, l’assemblea dei soci fondatori ha eletto il primo coordinamento municipale piazzese, richiamandosi ai principi di democrazia, legalità, uguaglianza e solidarietà, pilastri portanti dello Statuto dell’associazione, aderente alla FederContribuenti. Coordinatore cittadino sarà Marcello Giurbino, affiancato da Luigi Bascetta, Michele Russo, Vinicio Provinzano, Francesco Scarantino e Tatiana Falzone.” E’ il primo passo per creare anche nella nostra città- comunica il comitato cittadino piazzese – un baluardo fondamentale a tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei cittadini , per tutelare e valorizzare l’ambiente, il territorio ed i diritti della persona. In quest’ultimo caso, l’adesione alla Federcontribuenti, fornirà lo spunto per resistere e contrastare ogni forma di abuso e vessazione ai danni del cittadino, da parte della pubblica amministrazione e degli enti ad essa assimilati”. Nei prossimi giorni appuntamento dal notaio per la formalizzazione dell’atto costitutivo, e poi la scelta di una sede sociale, aperta al pubblico, per avviare la diffusione capillare sul territorio di tutte le iniziative in programma per l’anno 2010, non ultima l’annosa vicenda delle sospensione idriche intimate in tutta la provincia dalla società Acqua Enna, diffusamente contestate in sede giurisdizionale dall’Associazione provinciale dei comitati cittadini ennesi. Hanno già aderito al coordinamento provinciale le sedi di Regalbuto, Catenanuova, Valguarnera, Cerami, Leonforte, Barrafranca, Troina e Aidone.

mercoledì 2 dicembre 2009

Piazza Armerina. Pdl: "Pd in crisi e senza maggioranza". Gagliano e Paternicò: "Filetti? Un veterano, non sarebbe dovuto cadere nell'imboscata"

Gruppo Consiliare PDLCarmelo Gagliano Rosario PaternicòSorprende ancora una volta come si cambi la realtà degli avvenimenti proponendoli a proprio piacimento, tentando di mascherare una situazione che a molti sembra chiarissima mentre altri fanno fatica a decifrarla cioè, la crisi del PD, che in consiglio comunale non ha più una maggioranza politica e si enfatizza una discussione politica, seppur animata, nel centro destra come attacco al vice presidente Filetti.,La data di domenica 29/11/09 non è stata concordata in conferenza dei capi gruppo ma è stata decisa dal vice presidente Filetti (UDC) e dal capo gruppo Venezia (PD), contrari il consigliere Gagliano (PDL), i consiglieri Falcone e Picicuto, come si può evincere dal verbale della stessa conferenza.Considerato che ancora una volta gli atti non vengono trasmessi in tempi utili così come lo statuto consiliare e il regolamento prevedono, avevamo chiesto un giorno in più per studiare meglio la manovra di bilancio e poterla discutere all’interno dei partiti, in quanto la scadenza ultima per l’approvazione dell’assestamento di bilancio era lunedì giorno 30/11/09.Il consigliere Venezia paventando imprevisti che puntualmente non si sono verificati ha convinto il vice presidente ad anticipare alla domenica la seduta consiliare.Il consigliere Filetti che è un veterano della politica avrebbe dovuto capire che gli era stata tesa una imboscata ed avrebbe dovuto abbandonare l’aula insieme a tutta l’opposizione e non strumentalizzare l’intervento del consigliere Paternicò che seppur condivisibile nella sostanza è stato eccessivo nella forma.Non sorprendono i complimenti sul senso di responsabilità al vice presidente Filetti (UDC) da parte del gruppo PD, che ancora una volta, dopo l’elezione del presidente Centonze (PD) con i voti dell’UDC ( Filetti e Cursale), nei momenti di difficoltà trovi nell’UDC l’ancora di salvataggio.Chiaramente all’interno del centro destra tutto questo andrà discusso con gli organi di partito, per capire se l’UDC nella nostra città fa parte sempre del centro destra o solamente quando si chiede visibilità a livello provinciale.Piazza Armerina il 02/12/2009

martedì 1 dicembre 2009

Piazza Armerina. Politica. Dopo gli autogol del centrosinistra arrivano quelli del centrodestra.

Sembrava che il centrosinistra avesse imboccato la strada dissestata dell'autodistruzione progressiva in consiglio comunale (e non è detto che il cammino non rimanga quello), mentre il centrodestra fosse riuscito nell'antinigrellismo a compattarsi e a fare squadra, mettendo a segno alcuni "colpi politici" ai danni di Sala delle Luci. Ed invece l'episodio di domenica sera in aula, con lo scontro tutto interno al centrodestra Paternicò-Filetti, ha sfasciato il ruolo dell'opposizione. Con tanto di stampella al centrosinistra in sede di approvazione della manovra di bilancio. Adesso occorerebbe far sapere alla gente perchè ciò è successo.

lunedì 30 novembre 2009

Piazza Armerina. Il gruppo consiliare del Pd all'attacco del centrodestra dopo la seduta di domenica sulla manovra di bilancio

GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO
COMUNICATO STAMPA
Piazza Armerina, 30 novembre 2009

Approvata la manovra di assestamento del bilancio 2009 nel corso del consiglio comunale che si è tenuto domenica 29 novembre. Quasi tutti presenti i consiglieri comunali e inizialmente tutti uniti sul comune senso di responsabilità istituzionale nel garantire all’Ente uno strumento finanziario nel rispetto del patto di stabilità. La seduta ha avuto inizio con forti polemiche dei consiglieri del PdL, Paternicò e Gagliano, che invitavano tutto il centro destra ad abbandonare l’aula criticando la scelta della data di convocazione del consiglio, dichiarando inoltre che necessitava un altro giorno di analisi della manovra per poter presentare eventuali emendamenti. “In conferenza dei capi gruppi abbiamo concordato questa data per evitare imprevisti dell’ultimo momento che potrebbero creare difficoltà all’Ente ed alla collettività – dichiara il gruppo consiliare del PD - non si capisce questo solito atteggiamento del PdL che alle sedute di approvazione del bilancio in prima sessione abbandona l’aula, per essere presenti il giorno dopo ed astenersi”. Ma al culmine della polemica si registra l’attacco frontale del consigliere Paternicò al Consigliere Filetti dell’UDC, presidente della seduta in sostituzione del Presidente Centonze, rimproverandolo per avere convocato la seduta senza il rispetto dei termini minimi. Pertanto tutto il centro destra abbandonava l’aula e il Filetti, rimasto a presiedere il consiglio fino alla fine dei lavori, dava lettura della manovra compreso un emendamento presentato dal consigliere Fioriglio che aveva abbandonato l’aula unendosi alla protesta. “Riconosciamo grande senso di responsabilità politica e morale al consigliere Filetti che, anche sotto l’attacco del PdL, ha svolto il ruolo di garanzia che si addice ad un presidente, mantenendo inoltre il numero legale per lo svolgimento della seduta. Abbiamo respinto l’emendamento che impegnava trentamila euro nel bilancio pluriennale nell’annualità 2010 per dare pubblicità alle sedute del consiglio, in quanto il proponente era assente e nessuno ne ha rappresentato le motivazioni politiche. – conclude il gruppo del PD - Siamo comunque favorevoli affinchè le sedute abbiano una divulgazione pubblica al fine di garantire la trasparenza e la partecipazione ai cittadini, pertanto nel bilancio del 2010 sarà predisposto un apposito capitolo di spesa e, nel frattempo, saranno valutati tutti i mezzi di comunicazione che la tecnologia mette a disposizione dell’utente mirando a quelle scelte che in intermini di ecomomicità ed efficienza garantiranno un servizio efficace a favore dei cittadini”. È stata una seduta consiliare dove sono state registrate troppe contraddizioni all’interno del centro destra, da un lato la spaccatura fra PdL e UdC, il gruppo degli indipendenti e dell’MPA che hanno seguito a ruota la proposta di abbandonare l’aula pur avendo concertato la data di convocazione del Consiglio, e in ultimo il PdL che dice di volere un altro giorno per elaborare eventuali emendamenti e invece un’azione solitaria del consigliere Fioriglio che ha trovato il tempo necessario per analizzare la manovra, squisitamente tecnica, e presentare un emendamento agli uffici della presidenza e della ragioneria.

GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO

Piazza Armerina. Otto discariche con tonnellate di rifiuti nei boschi verso Piano Cannata.

Otto discariche di rifiuti in meno di un chilometro, e anche 50 sacchi di eternit a pezzi, tra i boschi di Piano Cannata, vicino la strada provinciale 89A che dalla città dei mosaici porta alla diga Olivo. Tonnellate di rifiuti in cui non manca proprio niente, tra eucaliptus e pini...

Piazza Armerina. Palazzo Trigona. L'assessore Mattia lancia un tavolo tecnico per museo.

Un tavolo tecnico tra tutte le autorità competenti per velocizzare la nascita del museo della città a Palazzo Trigona. A lanciare l’iniziativa è l’assessore provinciale alle Aree archeologiche, Giuseppe Mattia

giovedì 26 novembre 2009

Piazza Armerina. Pd. La coordinatrice Tigano: "Non è in agenda nessuna richiesta di espulsione di esponenti politici tesserati nel partito"

Il comunicato dell'esecutivo e del coordinamento del Pd
La Coordinatrice del Partito Democratico di Piazza Armerina, Alessandra Tigano, ribadisce con forza che a Piazza Armerina il PD non è un partito che espelle, che processa e che non “soffre di nessun mal di pancia”. Sono false e destituite da ogni fondamento le notizie apparse sulla stampa e sui blog locali in questi ultimi giorni. Nelle riunioni di esecutivo del PD, svoltesi successivamente al consiglio comunale sulle strisce blu, non si è aperta alcuna discussione in merito alla pretesa espulsione del presidente del Consiglio Comunale, Calogero Centonze e dei consiglieri Luca Failla e Filippo Vitali. Pertanto, la Coordinatrice del Pd locale, Alessandra Tigano, insieme all’esecutivo del partito, contrariamente da quanto pubblicato sulla stampa, censurano e disapprovano le affermazioni apparse che, certamente, verranno smentite dallo stesso Presidente del Consiglio.
Nella dichiarazione riportata Centonze afferma di essere a conoscenza di una convocazione dell’esecutivo del partito per giorno 24 novembre con all’o.d.g. l’espulsione di consiglieri definiti ‘ribelli’. In questa occasione alla presenza del sindaco Carmelo Nigrelli e del capogruppo consiliare del PD Giuseppe Venezia, l’esecutivo ha discusso questioni politiche ben più ampie che vogliono fare chiarezza sulla situazione politica attuale all’interno del Consiglio Comunale, sull’attuazione del Programma di governo, sui rapporti con il partito, sul futuro Congresso cittadino e sulla questione morale della formazione politica. Lo scopo è quello di costruire una migliore sinergia tra tutte le soggettività politiche coinvolte, sindaco, giunta di governo, consiglieri comunali e partito. Tali discussioni si muovono nell’orizzonte di uno stile politico democratico che affronta la fatica del dissenso più volte espresso dai consiglieri comunali appartenenti al PD. Il PD non giudica negativamente le voci critiche manifestate in più occasioni dai suoi consiglieri, perché, su scelte che riguardano la collettività e che non sono state preventivamente discusse all’interno del partito, si affida alla libertà di coscienza e alla responsabilità politica di chi esercita un ruolo di rappresentante politico degli elettori del centrosinistra. Le discussioni sono in corso e prossimamente l’esecutivo del Pd locale consumerà altri passaggi politici alla presenza di tutti i consiglieri comunali appartenenti al PD e del coordinamento politico. Non è in agenda nessuna richiesta di espulsione di esponenti politici tesserati nel Pd.

mercoledì 25 novembre 2009

Piazza Armerina. Centonze: "Qualcuno nel partito vorrebbe punirmi con sanzioni disciplinari"

Possibile resa dei conti nel partito Democratico dopo le spaccature dei giorni scorsi sulle strisce blu? Per tre consiglieri comunali del partito, Calogero Centonze, Calisto Failla e Filippo Vitali, potrebbero essere proposti provvedimenti disciplinari. A confermarlo è lo stesso Centonze, presidente del consiglio comunale. “È stato convocato un esecutivo del partito per domani sera (questa sera per chi legge, ndr) in cui verrà discussa la proposta di provvedimenti disciplinari nei miei confronti e di altri due consiglieri del Pd”, spiega Centonze...(Giornale di Sicilia - Edizione 25 novembre 2009)

martedì 24 novembre 2009

Piazza Armerina. Palazzo Trigona. L'aula chiede lumi alle autorità competenti.

Il consiglio comunale torna a bussare alle istituzioni regionali per pretendere spiegazioni sui ritardi accumulati per Palazzo Trigona, l’edificio storico destinato a diventare museo della città. L’aula ha approvato un ordine del giorno, inviato all’assessorato regionale ai Beni culturali e alla Soprintendenza di Enna, invitando i due enti a “relazionare dettagliatamente sullo stato dei lavori, sulla data presunta di completamento del restauro e della musealizzazione dell’edificio”. Il punto è stato trattato in aula nel corso di un dibattito, però, privo di interlocutori. Mancavano, infatti, i dirigenti della soprintendenza. Ma probabilmente per colpa di un difetto organizzativo della stessa aula. Il presidente della commissione Beni culturali, Riccardo Calamaio, infatti, si è rivolto al vice presidente dell’aula, Vincenzo Filetti, in quel momento alla guida dei lavori consiliari per l’assenza di Calogero Centonze, chiedendo se fossero stati invitati i responsabili della soprintendenza ennese. “Non saprei dire”, ha risposto Filetti. Mentre dalla Segreteria della Presidenza, tuttavia, è sembrato emergere come non fosse stato fatto alcun invito o concordato un incontro.

Ecco i 9 punti sui quali insiste l’intero consiglio dal maggio scorso, con un mandato alla giunta e alle altre istituzioni competenti: 1) istituzione del biglietto unico Villa Romana-Museo Trigona; 2) apertura e gestione del museo per la primavera 2010; 3) partecipazione di una delegazione dell’aula alla commissione di studio che porterà all’apertura ed alla gestione del museo; 4) studio per una illuminazione artistica esterna dell’edificio; 5) studio e messa in posa dei dissuasori per impedire il parcheggio delle auto lungo il prospetto del palazzo; 6) impegno nel bilancio comunale delle somme necessarie per l’acquisto e l’installazione dei dissuasori; 7) recupero dei beni archeologici “armerini” oggi esposti in altri musei; 8) loro esposizione nel futuro museo Trigona; 9) esposizione, previo restauro, degli altri reperti oggi conservati nei depositi della Soprintendenza di Enna.

Piazza Armerina. Strisce blu. Corrente Lumia-Crocetta del Pd chiede sospensione del servizio.

La corrente Lumia-Crocetta del partito Democratico armerino chiede al sindaco Carmelo Nigrelli, esponente del Pd, di fare un passo indietro sulla vicenda delle strisce blu, sospendendone il servizio.

Piazza Armerina. Ospedale Chiello e sanità in provincia. Le Rsu della Cgil chiedono a Baldari un incontro. "No ad accentramenti ingiustificati"

Al DIRETTORE GENERALE
della ASP di ENNA
Dr. Nicola BALDARI
sede

Oggetto: RICHIESTA CONVOCAZIONE SULLA RIORGANIZZAZIONE ASP ENNA.

E’ noto che la scrivente O.S. è favorevole e sostiene il piano di rientro regionale teso a razionalizzare e migliorare l’assistenza sanitaria a partire (anche in osservanza ai principi ispiratori del SSN) dal potenziamento delle differenti tipologie territoriali (secondo le indicazioni fornite dall’analisi della richiesta proveniente dagli stessi), principali sedi delle attività di prevenzione, diagnosi e ove possibile cura, finalizzate alla riduzione di costosi ricoveri inappropriati.
Pertanto in continuità con quanto sopra enunciato si chiede che:
Ø VENGA INTERROTTA OGNI INGIUSTIFICATA AZIONE DI ACCENTRAMENTO DI SERVIZI;
Ø CHE OGNI DECLASSAMENTO, RIMODULAZIONE O QUANT’ALTRO DI SERVIZI OSPEDALIERI (vedi i reparti di URL., CARD. E ORL. del P.O. “M. Chiello”,..) VENGANO INQUADRATI NEL CONTESTO DI UNA RIORGANIZZAZIONE COMPLESSIVA DI ASSISTENZA CHE QUESTA ASP INTENDE OFFRIRE ALLA INTERA POPOLAZIONE CUI SI RIVOLGE per un’azione condivisa con le parti sociali (NOI RITENIAMO che prima di procedere ad ogni modifica sia necessario: verificare quali le richieste di sanità, ovvero se esistono branche specialistiche prevalenti, se esistono idonee strutture ambulatoriali sul territorio e se le relative liste di attesa sono consone);
Ø SI CHIEDE CHE IL CONFRONTO TRA LE RICHIESTE DI SANITA’ DEL TERRITORIO ED I SERVIZI AZIENDALI, TERRITORIALI ED OSPEDALIERI, SIA BASATO SU INDICATORI (quali per esempio: presenza/assenza della specialità, dotazione organica e strumentale, liste di attesa,..) PREVENTIVAMENTE INDIVIDUATI E RICONOSCIUTI DALLE ISTITUZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO (Sindaci, OO. SS. Associazioni, cittadini,..);
Ø SI CHIEDE INOLTRE CHE TALE PROCESSO CONDIVISO, DI EQUA RIORGANIZZAZIONE, PREVEDA UNA DEBITA DOTAZIONE ORGANICA (la delibera n° 217/09 con la quale è stata effettuata la ricognizione della dotazione organica penalizza di oltre 400 unità l’organico dell’ASP), e non rende giustizia al fatto che allo stato lo svolgimento dell’indispensabile viene quasi di norma svolto in emergenza);
Ø CHE (prima di implementare nuove metodiche) VENGA PREVISTO UN IDONEO AGGIORNAMENTO DEGLI STRUMENTI DIAGNOSTICI GIA’ A DISPOSIZIONE (in considerazione del fatto che in molti casi si opera con attrezzature VETUSTE o addirittura OBSOLETE);
Ø IN OGNI CASO, NELLE MORE DELLA DEFINITIVA RIDETERMINAZIONE ORGANICA DI PERSONALE, SI CHIEDE CHE OGNI ULTERIORE ATTIVITA' VENGA EVENTUALMENTE AFFIDATA AL PERSONALE DIPENDENTE ed al personale ex articolisti utilizzati in azienda ANCHE ATTRAVERSO FORME INCENTIVANTI.
Consapevoli che quanto fin qui elencato non esaurisce tutte le problematiche della nostra realtà ma convinti anche che questo possa rappresentare una positiva prosecuzione delle precedenti richieste verbali, la scrivente organizzazione sindacale, CHIEDE un incontro urgente al fine di poter discutere ed eventualmente prendere delle decisioni condivise riguardanti le tematiche in argomento.
Con l’occasione ci è gradito porgerLe distinti saluti.
Enna li, 18.11.2009
La RSU
Filippo Franchino
Giuseppe Piazza Antonino Di Catania

lunedì 23 novembre 2009

L’Assostampa in difesa dei colleghi giornalisti Josè Trovato e Giulia Martorana

Lunedi 30 novembre alle 17.00 presso la sala stampa dell’Autodromo di Pergusa argomento cardine dell’assemblea provinciale


Rimaniamo basiti di fronte alla notizia del rinvio a giudizio dei colleghi Josè Trovato del “Giornale di Sicilia” e Giulia Martorana del quotidiano “La Sicilia”, per non avere rivelato le fonti di informazioni in merito alla vicenda del ritrovamento di un cadavere a Piazza Armerina nel 2007. “Sorprende, dichiara Ivan Scinardo segretario provinciale del sindacato unitario dei giornalisti, la decisione del pubblico ministero del Tribunale di Enna Marcello Cozzolino di rinviare a giudizio i colleghi “colpevoli di non avere rivelato le fonti delle notizie di carattere fiduciario ricevuto”. Siamo certi che Josè Trovato e Giulia Martorana hanno diffuso la notizia dopo avere svolto un serio e diligente lavoro di verifica e di ricerca della verità. Apprezziamo e garantiamo il giornalismo di inchiesta dei colleghi e ribadiamo che avranno sempre l’Associazione della stampa al loro fianco convinti che nessuna vicenda giudiziaria potrà mai fermarli. L’autonomia del giornalista serve a garantire l’obiettività dell’informazione. L'informazione obiettiva serve unicamente la collettività, ossia persegue un interesse generale. L’Assostampa, conclude Scinardo, auspica che la vicenda che vede interessati i colleghi si risolva positivamente e sottolinea con forza che numerose sentenze hanno sancito che i giornalisti italiani possono, anzi devono, rifiutarsi di rispondere ai giudici su materie coperte dal segreto professionale, invocando, con le leggi nazionali, la protezione dell’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che non è reato tutelare la fonte, pronunciandosi in merito all’applicazione dell’articolo 200 del codice di procedura penale relativo al segreto professionale nell’attività giornalistica. La Corte ha stabilito che il giornalista iscritto all’Albo non può essere obbligato a deporre relativamente ai nomi delle persone dalle quali ha ricevuto notizie di carattere fiduciario nell’esercizio della sua professione. Vogliamo inoltre ricordare che i colleghi pubblicisti o praticanti possono sempre invocare l’articolo 2 della legge 69/1963 sull’ordinamento della professione di giornalista. I giornalisti possono inoltre appellarsi al segreto professionale ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo (recepita dalla legge italiana 848/1955), della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948 e del Patto sui diritti politici di New York, che, usando le medesime parole, difendono «la libertà d'opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenza da parte delle autorità pubbliche». Protezione alle fonti dei giornalisti è concessa anche dalla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo, che nella celebre sentenza Goodwin ha dato ragione ad un giornalista inglese nell’appello contro l’Alta Corte britannica, la quale gli avevano imposto di render noto il nome di un confidente. Questa tendenza trova riscontro nel Parlamento Europeo (risoluzione del 18 gennaio 1994) e nel Consiglio d’Europa, il quale, con decisione n° R (2000) 7 dell’8 marzo 2000, sentenzia che «il diritto dei giornalisti di non rivelare le loro fonti fa parte integrante del loro diritto alla libertà di espressione garantito dall'articolo 10 della Convenzione, e che questo diritto si impone a tutti gli Stati contraenti”.

giovedì 19 novembre 2009

"Strisce blu e sorci verdi", di Filippo Andrea Di Giorgio

Questa sera, così come avevo promesso, ho parcheggiato la mia macchina sulle strisce blu in via Mazzini.
Chi mi conosce bene sa che tengo sempre fede agli impegni presi, e prometto che combatterò con tutte le mie forze questo sistema, convinto come sono che attualmente abbia come unico risultato quello di impinguare le casse della società privata, e non certo di rendere un servizio agli utenti (come hanno ben evidenziato, in questi giorni, diversi consiglieri comunali).
Mi dispiace solo che certi politicanti stiano diffondendo ad arte delle notizie false per screditarmi. E questa sera ne ho avuto la prova.
Una delle due signore che è venuta a verbalizzarmi mi ha detto, con grande amarezza, che temeva che io stessi combattendo contro di loro e che volessi farle perdere il posto di lavoro.
Ho provato, istantaneamente, un senso di tenerezza e di simpatia per quella donna, cui ho detto che la mia battaglia non è contro i precari (che in sede sindacale, come qualcuno sa, sto provando a tutelare combattendo anche contro la Giunta) ma contro questo sistema dei parcheggi.
Le signore erano venute pensando di trovare un mostro (così, probabilmente, sono stato dipinto da chi mostro lo è veramente), ed alla fine credo siano rimaste sorprese esse stesse dal contesto della discussione, che è stato garbato e civile. Ad un certo punto il clima è stato così disteso che ci siamo messi pure a scherzare!
Date le circostanze del caso concreto, ritengo comunque indispensabile ribadire che questo servizio poteva essere gestito per intero dal Comune, lasciando alle casse comunali tutti gli introiti derivanti dalle zone a pagamento. Ora invece al Comune resteranno solo le briciole.
Per gli stessi precari che stanno operando alle dipendenze della ditta privata credo che sarebbe stato molto meglio, anche per le maggiori garanzie in termini occupazionali.
Ma ormai non ha più senso discutere delle scelte scellerate compiute da questa Giunta.
Quello che mi preme dire è che combatteremo in ogni sede contro le strisce posizionate sui posti dove non servono, contro quelle ingannevoli perché la segnaletica ha un posizionamento frodatorio, contro quelle che cagionano danni alla viabilità urbana.
Avverto tutti i cittadini che questa sarà una battaglia lunga e terrificante.
Chiunque la intraprenderà insieme a noi sarà ammonito delle conseguenze patrimoniali, ed anche personali, che può comportare un contenzioso con questa Amministrazione. Metto le mani avanti in questa sede per lasciare traccia anche di queste parole.
Lo spirito giusto deve essere pertanto quello dei trecento quando si recarono alle Termopili.
Dal canto nostro, vi assicuro che faremo di tutto per fare vedere i sorci verdi a questi potentati delle strisce blu. Ci rifaremo ancora una volta ai Notarbartolo, a Peppino Impastato e a tutti gli altri “rompiscatole” che hanno fatto di tutto per difendere i principi in cui credevano.
Filippo Andrea Di Giorgio
Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”

mercoledì 18 novembre 2009

Piazza Armerina. Strisce blu. Centonze/Nigrelli e il doppio binario "democratico".

Parte tra le polemiche ed il rischio concreto di un conflitto istituzionale il servizio della sosta a pagamento. Le due principali cariche della città, sindaco e presidente dell’aula, colleghi del partito Democratico, sono lo specchio del contrasto in corso tra amministrazione e consiglio comunale sul nuovo sistema delle strisce blu. “Non si è mai discusso in partito di strisce blu, l’amministrazione non ha assolutamente coinvolto nè il gruppo del Pd nè l’intero consiglio, prevaricando la competenza dell’assemblea”, spiega Calogero Centonze, presidente dell’aula. “Tutti i consiglieri si sono espressi in aula a favore dei parcheggi a pagamento, ne prendo atto con soddisfazione”, ha sottolineato il primo cittadino, precisando come in città in molti “abbiano tenuto un atteggiamento demagogico sulla vicenda”. “La giunta e il sindaco dovevano aprire il confronto coinvolgendo il consiglio, invece hanno fatto tutto da soli, assurdo e inaccettabile accusarci di demagogia, i consiglieri sono d'accordo sulle strisce blu, ma è impensabile che scelte di questo genere vengano prese solo da un piccolo entourage di saggi ed esperti, forse a qualcuno conveniva che noi non sapessimo”, spiega il numero uno di via Cavour. Si rischia la guerra delle tariffe. La giunta ha fissato una tariffa unica di 60 centesimi l’ora. L’aula ha votato un ordine del giorno che impegna tutti all'approvazione di un regolamento per disciplinare le tariffe, differenziandole per residenti e non residenti. Ma i lavori nelle commissioni consiliari si sono subito interrotti per via della radicalizzazione delle posizioni. Ma l’iter consiliare potrebbe ripartire presto. “Tutte le cose che il sindaco aveva detto in aula sono state disattese, aveva assicurato che nelle vie dove si poteva posteggiare a destra e sinistra una parte sarebbe stata dedicata ai parcheggi liberi e non è così, come non si posti riservati agli invalidi, sono stati fatti stalli in prossimità di incroci violando il codice della strada”, dice Centonze. “Non è vero, gli stalli gialli per i portatori di handicap sono più di prima”, ha replicato in aula Nigrelli. Polemica anche sul controllo da parte dell’amministrazione nell’individuazione e tracciatura degli stalli. La mancanza di concertazione è stata rimproverata al primo cittadino da destra e sinistra. “Nigrelli quando non era sindaco promuoveva petizioni per qualsiasi cosa, con richiesta di democrazia partecipata sulle scelte di programmazione urbanistica”, ricorda Centonze. Il sindaco insiste su un concetto: “La competenza ci viene affidata dall’articolo 7 del codice della strada, inoltre non avevamo nessun obbligo di prevedere 12 mesi di sperimentazione, ed invece lo abbiamo fatto proprio perché sappiamo che dopo il primo anno il servizio può avere bisogno di essere meglio calibrato”. “Il nostro obiettivo rimane la riduzione del traffico, scoraggiando gli usi inutili e impropri dell’automobile”, conclude l’inquilino di Sala delle Luci. (Giornale di Sicilia - Edizione del 16 novembre)

martedì 17 novembre 2009

"NOI, NIGRELLI E LA FORESTA DI SHERWOOD", di Filippo Andrea Di Giorgio

Oggi ho visto gli addetti alla sosta verbalizzare i primi veicoli in Piazza Garibaldi.
Ho sentito nei cuori dei cittadini un forte senso di ingiustizia per come è maturata questa vicenda delle strisce blu.
A questo punto credo però che non sia più possibile far finta di niente, mentre ogni giorno si consumano delle sopraffazioni paurose in danno di questa comunità.
Strisce in posti ove vigono altri divieti, strisce con la segnaletica sballata, strisce che si moltiplicano come funghi sulle vie del centro, arrivando ad un totale di 570 stalli a fronte dei 200 che basterebbero per lasciare ad esse il loro autentico ruolo: quello di un servizio nei punti più critici e sensibili della città (fra i quali certamente non possono essere compresi i luoghi di culto….).
Sembriamo tornati ai tempi dello sceriffo di Nottingham, quando i poveri venivano tassati per ingrassare le tasche dei ricchi.
E qui di fatto con i nostri soldi si ingrasseranno le casse di una ricca e potente società di gestione delle strisce blu (mentre invece il Comune avrebbe potuto gestire direttamente il servizio……e qui si potrebbero aprire degli interrogativi di non poco conto!!!).
Per questo abbiamo deciso che agiremo come i banditi della Foresta di Sherwood, e lanciamo fin da ora la nostra sfida a Nigrelli e a questa forma becera di pesante iniquità.
Al nostro Sindaco annunciamo pubblicamente che alle ore 16:00 del 18/11/2009 parcheggeremo la nostra macchina in via Mazzini nei pressi della Chiesa di San Giuseppe.
Aspetteremo che gli addetti alla sosta arrivino sul posto e chiederemo loro, con il massimo garbo possibile, di provvedere a sanzionarci.
Dopo che saremo sanzionati, avanzeremo un ricorso con il quale contesteremo la fondatezza di quanto compiuto dall’Amministrazione comunale.
Tutti i cittadini che, avendo subito dei verbali, ritengano liberamente di dover combattere questo sopruso, potranno contattare l’Avvocato Roberto Sardella oppure l’Associazione Notarbartolo per avere informazioni e chiarimenti.
Non sappiamo come questa battaglia potrà concludersi, non avendo doti divinatorie, ma il solo fatto di avviarla è il segnale più grande del nostro amore per Piazza Armerina.
Riteniamo infatti che combattere un sopruso come questo non è solo un sistema contrastare una vessazione, ma piuttosto un modo per riappropriarci di una città che ci viene derubata giorno dopo giorno da una Amministrazione terrificante, insensibile e invadente.
Filippo Andrea Di Giorgio
Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo” ”

lunedì 16 novembre 2009

I "meccatronici" all'Itis

Scuola e impresa unite per formare i futuri “meccatronici”, le nuove figure professionali specializzate nella moderna diagnostica elettronica dei veicoli. E per imparare il “mestiere” l’istituto Tecnico Industriale “Ettore Majorana” e la Texa, azienda leader nel settore della diagnostica per auto, camion, veicoli agricoli e imbarcazioni, hanno siglato una partnership...

Piazza Armerina. Villa Romana. Una delegazione di imprenditori vuole incontrare Leanza. E intanto interrogazione a Lombardo.

I ritardi accumulati dal cantiere della Villa Romana del Casale arrivano sul tavolo del presidente della Regione Raffaele Lombardo. I due deputati regionali ennesi, Elio Galvagno e Salvatore Termine, con un’interrogazione a risposta scritta al governatore siciliano e all’assessore regionale per i Beni Culturali, Nicola Leanza, hanno chiesto di conoscere i motivi dei ritardi registrati rispetto ai comunicati ufficiali della direzione lavori e dall’assessorato regionale. I due deputati chiedono lumi “sulle cause e le eventuali responsabilità che hanno determinato i ritardi fin qui accumulati, sulla data prevista per la fine dei lavori e su quella di ultimazione dei lavori esterni al sito archeologico”. Un’iniziativa parlamentare che si innesta sulle forti tensioni delle ultime settimane, legate alla imminente chiusura del sito archeologico. I cancelli della Villa Romana, infatti, a partire dal 16 novembre e fino alla fine dei lavori, rimarranno chiusi quattro giorni su sette, dal lunedì al giovedì. “E’ evidente che il protrarsi dei lavori interni al sito archeologico si ripercuote negativamente sugli operatori turistici e commerciali, nonché sull’intera economia del territorio, senza che ad oggi si intraveda nessuna soluzione definitiva per la fruizione totale della Villa Romana del Casale e delle aree esterne”, dice l’onorevole Galvagno. “Condizioni, queste, necessarie per una proficua promozione e programmazione delle prossime stagioni turistiche”, aggiunge. Una delegazione di imprenditori del settore alberghiero ed extralberghiero e di operatori dei servizi turistici, ha già chiesto un incontro urgente con l’assessore Leanza. L’obiettivo è quello di ottenere la riapertura del sito archeologico, sette giorni su sette, quantomeno a partire dal prossimo primo marzo. E questo in modo da salvare la prossima stagione turistica. Anche perché la grossa torta dei flussi turistici, legata ai gruppi gestiti dai tour operator, si muove settimanalmente proprio da lunedì a giovedì. Chiudere in quei giorni, dicono gli operatori, equivale a chiudere tutta la settimana. Venerdì, sabato e domenica, infatti, si concentrano solo i turisti fai da te. La programmazione stagionale delle imprese turistiche viene sempre fatta sui primi quattro giorni della settimana. La questione era già stata posta nei giorni scorsi dal consiglio comunale armerino, con un ordine del giorno approvato all’unanimità. “L’Alto Commissario Vittorio Sgarbi veniva invitato a garantire la fine dei lavori di restauro e di sostituzione della copertura entro il novembre 2010 e di garantirne, comunque, la fruizione, anche parziale, già dal marzo 2010”, spiegano Termine e Galvagno. I due deputati chiedono di conoscere “se e quali iniziative sono state fin qui assunte al fine di verificare, tra l’altro, se esiste un cronoprogramma per l’esecuzione dei lavori interni al sito archeologico, concordato in sede di affidamento di appalto alla ditta esecutrice, e se l’andamento dei lavori all’interno del sito archeologico è in linea con il suddetto crono programma”. “Sarebbe grave che i lavori dovessero protrarsi oltre il rientro della Venere di Morgantina e per questo vanno urgentemente intraprese tutte le iniziative necessarie a garantire l’inaugurazione della Villa Romana prima di un evento che tutti consideriamo cruciale per il rilancio del territorio”, spiegano nell’interrogazione parlamentare. (Giornale di Sicilia - Edizione del 14 novembre)

venerdì 13 novembre 2009

Piazza Armerina. Piano di rientro dal deficit da parte della Casa di Riposo

Un deficit da un milione di euro, 18 mensilità arretrate per il personale di ruolo e la necessità di tagliare le spese, cercando di garantire i livelli occupazionali. Il consiglio di amministrazione della Casa di Riposo San Giuseppe tenta di correre ai ripari, approvando le linee Programmatiche e strategiche di risanamento delle casse dell’Opera Pia. Il Cda dell’istituto assistenziale di Piano Sant’Ippolito ha elaborato un piano di intervento che prevede per il 2010 un taglio delle spese di circa 403 mila euro, tale da consentire di poter ottenere oltre 100 mila euro di ricavi in 12 mesi.

Piazza Armerina. Prefabbricato in legno da 260 metri quadri con quattro nuove aule al Liceo Classico Scientifico

Quattro nuove aule in tempo record realizzate attraverso un prefabbricato in legno da 100 mila euro collegato al corpo centrale dell’istituto. Inaugurata al Liceo Classico-Scientifico la nuova struttura da 260 metri quadri che consentirà di far “respirare” l’edificio principale. Le quattro aule sono state realizzate in pochissime settimane, tra luglio e settembre, grazie ad un finanziamento provinciale. Prima la base in cemento a luglio, poi ad agosto i lavori di assemblaggio delle strutture lamellari in legno da parte della ditta Tecnowood di Palermo.

mercoledì 11 novembre 2009

Quattro sindacati esprimono contrarietà alle strisce blu e chiedono di essere ascoltati

Cna, Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato in un documento congiunto protestano contro le strisce blu e chiedono significative modifiche al sistema della sosta a pagamento. "Vogliamo essere ascoltati", dicono...

lunedì 9 novembre 2009

Anche il vicepresidente potrà partecipare alle sedute della conferenza dei capigruppo e percepire il gettone di presenza. Modifica all'unanimità.

Il consiglio comunale ha aggiunto all'unanimità un quarto comma all’articolo 3 del regolamento per lo svolgimento delle commissioni consiliari. In base al nuovo dettato normativo il vice presidente del consiglio comunale potrà prendere parte alle sedute della conferenza dei capigruppo e per questo percepire il gettone di presenza. “Il presidente del consiglio comunale è coadiuvato, nei lavori della conferenza dei capigruppo, dal vicepresidente del consiglio, il quale per l’esercizio della funzione svolta ha pieno titolo a partecipare ai lavori della conferenza ed a percepire il gettone di presenza”, recita il quarto comma introdotto.

Cassa integrazione per i dipendenti delle imprese danneggiate dalla chiusura della Villa Romana?

La Regione e il Comune pensano ad una “cassa integrazione” da 800 euro mensili per i dipendenti delle imprese del comparto commerciale, della ristorazione e alberghiero, danneggiati dalla chiusura settimanale della Villa Romana del Casale decisa a partire dal 16 novembre. Il sito verrà chiuso quattro giorni su sette per le esigenze di sicurezza legate ai movimenti della gru, la quale dovrà trasportare i pezzi delle nuove coperture, pesanti diversi quintali ciascuno. La proposta è emersa nel corso di un tavolo tecnico a Palermo ed è stata lanciata dall’assessorato regionale ai beni Culturali. A riferirne in consiglio comunale, alla presenza degli operatori commerciali e dei sindacati, il sindaco Carmelo Nigrelli. Proposta accolta con molto scetticismo e perplessità dal comparto economico locale...

giovedì 5 novembre 2009

PIAZZA ARMERINA. Strisce blu, il 12 novembre tornano in aula. Le polemiche non si placano. Piazza Bors Giuliano. "Lì non erano previste"

La convocazione di un nuovo consiglio comunale chiesta da nove consiglieri dell’opposizione per il 12 novembre e la denuncia di illegittimità degli stalli tracciati in piazza Boris Giuliano lanciata da sette consiglieri comunali. Il tema caldo delle “strisce blu” tiene banco nel dibattito politico-istituzionale di questi giorni. La questione, intanto, tornerà nei prossimi giorni in aula. “In attesa della stesura del regolamento della materia è necessario verificare perché, e se è legittimo, che quasi tutta la città sia diventata sosta a pagamento per le auto, ivi compresi siti religiosi e commerciali”, spiegano gli otto consiglieri di centrodestra, più il consigliere Renato Incardona, in una nota inviata al presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, nella quale si chiede la convocazione dell’assemblea, con all’ordine del giorno il rapporto tra il Ptu, il Piano del traffico urbano, e la sosta a pagamento. I nove consiglieri, inoltre, hanno voluto replicare alle critiche partite nei giorni scorsi proprio dal sindaco Carmelo Nigrelli nei confronti delle forze “che si scatenano contro il cambiamento”. “Desideriamo risaltare il limite politico dell’azione del sindaco, il quale decide quasi in solitudine su provvedimenti con particolari riflessi sulla città, addirittura senza l’unanime convergenza della sua stessa parte politica”, spiegano. Tre consiglieri del partito Democratico, infatti, hanno firmato un documento di forte critica all’operato del primo cittadino, collega di partito. “Le inquietudini politiche del Pd, derivanti dai provvedimenti in atto e da altre materie in corso, dovrebbero far riflettere il sindaco sulla necessità di verificare il crescente malcontento sull’azione amministrativa, e quindi di verificarne la condotta, non dimenticando, altresì, che il disatteso programma politico pone di già seria ipoteca al governo della città”, dicono i nove consiglieri. E intanto sulla vicenda si innesta un altro elemento di polemica, le strisce blu realizzate in piazza Boris Giuliano. “Si evidenzia come la stessa piazza non sia inserita tra le vie e piazze elencate nella delibera della giunta comunale dello scorso 30 marzo, con la quale si è avviato il procedimento di gara pubblica”, recita un documento sottoscritto da Carmelo Gagliano, Renato Incardona, Basilio Fioriglio, Vincenzo Filetti, Calogero Cursale, Michelangelo Trebastoni e Giuseppe Falcone, nel quale l’episodio viene considerato “illegittimo” e in violazione della volontà dell’amministrazione comunale. La nota è stata indirizzata al comandante della Polizia municipale, Piero Viola, al quale viene chiesto dal gruppo di consiglieri comunali un intervento “senza indugio” per impedire l’operazione. “In difetto ci riserviamo di comunicare e segnalare quanto dovuto all’autorità giudiziaria”, conclude il documento. (Giornale di Sicilia - Edizione 1 novembre 2009)

martedì 3 novembre 2009

PIAZZA ARMERINA. Platia Servizi. La società mista verso lo scioglimento e la messa in liquidazione

Dopo la strada del fallimento, risultata non percorribile, adesso si tenta la via dello scioglimento. L’amministrazione comunale, con propria delibera, ha deciso di dare il via libera alla procedura di messa in liquidazione per la Platia Servizi, la società mista al 51 per cento in mano alle casse comunali. La giunta ha dato mandato al settore Affari generali di portare avanti la fase di scioglimento. Primo passo dovrà essere la convocazione, già effettuata, dell’assemblea straordinaria dei soci che dovrà ratificare la procedura. Stanziati anche 900 euro per le spese notarili. La società mista, infatti, come emerge da una nota dello scorso maggio della presidenza del consiglio di amministrazione, “non dispone della benché minima risorsa economica per far fronte alle spese notarili”. La Platia Servizi era stata costituita nel maggio del 2003, dopo una delibera del consiglio comunale del dicembre 2002, con l’obiettivo di ricevere in affidamento una serie di servizi pubblici in città, dalla manutenzione degli edifici pubblici al montaggio dei palchi, passando per la manutenzione delle strade. Il capitale sociale inizialmente versato era stato pari a 30 mila euro, 15.300 euro da parte del Comune, detentore, quindi, del 51 per cento delle quote, 14.700 euro, pari al 49 per cento delle quote, invece, da parte della coop 2G. Negli ultimi anni, però, erano stati accumulati debiti consistenti, mentre i servizi non erano stati più affidati per via del mutato quadro legislativo e giurisprudenziale. Polemiche, poi i tentativi di salvataggio andati a vuoto e quindi la decisione di chiudere bottega. La scorsa primavera l’istanza di fallimento era stata rigettata dai giudici ennesi per la mancanza di alcuni requisiti.

lunedì 2 novembre 2009

Il gruppo Centonze: "Non siamo semplici notai del sindaco"

Cresce il livello dello scontro politico sulle “strisce blu”, soprattutto nei rapporti interni al partito Democratico, tra il sindaco Carmelo Nigrelli ed una parte dei componenti del gruppo consiliare “democratico”. Un duro e teso confronto degli ultimi giorni sulla mancata concertazione tra le parti in materia di sosta a pagamento è sfociato in un documento firmato da tre consiglieri del Pd, il presidente dell’aula, Calogero Centonze, e i consiglieri Fabio Monasteri e Calisto Failla. I tre non hanno gradito le critiche del primo cittadino nei confronti di chi, anche nel Pd, “si scatena contro il cambiamento”. “Accusare alcuni consiglieri comunali del Pd in maniera indistinta, e quindi collettiva, di non capire, dormire o peggio ancora di affrontare i problemi della città in maniera strumentale, e tutto questo a mezzo stampa, non fa certo onore al sindaco”, spiegano i tre esponenti politici nel documento, i quali ricordano il proprio appoggio “coerente” e il “senso di responsabilità” dimostrato approvando per mesi molti atti della giunta. Anche quelli rispetto ai quali spesso da qualche banco della maggioranza ci si è turati il naso. E sul merito dei contrasti i tre consiglieri dicono la loro: “Nessuno è contrario al cambiamento, ma la sensibilità dell’amministrazione, quella che dovrebbe far sì che si realizzi un equilibrio tra stalli liberi e a pagamento, cozza con quanto si sta di fatto realizzando nelle vie della città”, dicono Centonze, Failla e Monasteri. Lo stesso primo cittadino, per alcune strade, come la via Generale Muscarà, aveva parlato di “un lato riservato alle strisce blu ed un lato alle strisce bianche gratuite”. “Ed invece questo non trova riscontro nella realtà”, spiega il documento. Ma al di là delle norme in materia di competenze e tariffe, a provocare lo strappo è stata la sensazione di essere stati messi alla porta fin dall’inizio. “Se qualcuno pensava che il nostro ruolo dovesse essere solo quello di notai passivi del lavoro di altri si è commesso un grave errore”, spiega Centonze.

venerdì 30 ottobre 2009

I disabili armerini confermano Lorenzo Naso presidente e promettono battaglia sui Piani Zona 2010-2012

Domenica 26 ottobre u.s. si è tenuta, presso i locali di contrada Bellia, l’assemblea della Sezione Armerina dell’A.I.AS..
I lavori hanno avuto inizio ricordando, con grande applauso, la recente scomparsa di Salvatore Roccaverde, il promotore della costituzione della sezione. Salvatore, ha detto Lorenzo Naso, ha avuto un ruolo importantissimo nelle attività della sezione. Ha sollecitato l’interesse e la sensibilità verso il problema delle persone disabili segnando l’inizio della fine dei pregiudizi nei confronti dei disabili che le famiglie, vergognandosi, tenevano segregati in casa, ed è grazie, anche, al suo impegno che oggi tanti disabili possono usufruire dell’importante servizio del Centro A.I.A.S.
Dopo la relazione del presidente, l’Assemblea ha sottolineato la problematica più pressante: il servizio e l’integrazione dei non scolarizzati che restano a totale carico della famiglia. Trascurati da persone senza scrupolo che invece di ampliare e rendere più idonei i servizi che mirano alla loro integrazione, nega l’unico servizio che si occupa della loro integrazione e del “DOPO DI NOI”.
Il servizio degli unici centri di aggregazione (A.I.A.S. e A.Ge.Di.) operanti nel territorio e che assiste disabili di Piazza Armerina e Aidone è stato escluso dalla progettazione dei piani di zona 2010-2012. Il dibattito è stato molto accesso anche perché non sono ancora chiari i motivi che hanno indotto il Gruppo Piano a escludere tale servizio. A nulla è valso l’incontro di alcuni giorni fa con i sindaci Nigrelli e Gangi, durante il quale si è giustificata l’esclusione del servizio con la mancanza di requisiti da parte dell’A.I.A.S. e dell’A.Ge.Di.. Giustificazione che, oltre a non essere corrispondente al vero, non sarebbe comunque sufficiente a escludere i disabili dalla progettazione posto che il servizio potrebbe essere affidato ad altro soggetto “titolato”. È, invero, poco credibile chi afferma che c’è una copertura sino al 2011 e che, in ogni caso, nel frattempo, con i proventi del 5 per mille (che in ogni caso non potrà arrivare prima del 2011) si risolveranno i problemi dei disabili. Di fatto questi servizi non compaiono nella nuova progettazione ed è sconcertante l’affermazione che s’interverrà con la premialità, perché la premialità è un evento incerto (se e quanto ci sarà) e pur ammettendo che esso si verifichi non consente ora il richiesto ampliamento del servizio già esistente, (in atto solo 10 assistiti per centro e quindici ore la settimana) esiguo sia in relazione al numero degli utenti che alle modalità di erogazione.
L’assemblea si è, poi, posta un quesito: perché i disabili compaiono o scompaiono a periodi; non c’erano nel Piano di Zona del 2004, compaiono nel 2008 e scompaiono di nuovo nel 2009. Che cosa dobbiamo attendere per la loro ricomparsa? Questo, poco importa a qualche amministratore di turno, tanto i disabili sono nati per soffrire. Questa volta, affermano i familiari, non intendiamo arrenderci, percorreremmo tutte le strade lecite affinché si possa fare chiarezza sui veri motivi che hanno escluso, i servizi dei centri di aggregazione. Per i nostri figli questo servizio è di vitale importanza.
L’assemblea ha continuato i lavori riconfermando, all’unanimità, Lorenzo Naso presidente della sezione che ha ribadito: “l’impegno della sezione a difesa dei diritti delle persone disabili continuerà senza sosta”. Per quando riguarda la campagna di sensibilizzazione sui parcheggi riservati ai disabili, poiché si sono ottenuti deboli risultati, presto sarà incrementata. Inoltre, a breve sarà intrapresa una nuova campagna dì sensibilizzazione sull’abbattimento delle barriere architettoniche fisiche. Per quelle “mentali”, che forse sono le vere barriere da abbattere, ci stiamo attrezzando.
Piazza Armerina 30 ottobre 2009 -
Il Presidente
- Lorenzo Naso-

Cresce lo scontro politico nel Pd sulle strisce blu. Documento di tre consiglieri del partito Democratico

Cresce il livello dello scontro politico sulle “strisce blu”, soprattutto nei rapporti interni al partito Democratico, tra il sindaco Carmelo Nigrelli ed una parte dei componenti del gruppo consiliare “democratico”. Un duro e teso confronto degli ultimi giorni sulla mancata concertazione tra le parti in materia di sosta a pagamento è sfociato in un documento firmato da tre consiglieri del Pd, il presidente dell’aula, Calogero Centonze, e i consiglieri Fabio Monasteri e Calisto Failla... segue(Giornale di Sicilia - Edizione del 30 ottobre)

Strisce blu. Verso conflitto istituzionale?

Braccio di ferro tra giunta e consiglio comunale sulle strisce blu, il servizio della sosta a pagamento aggiudicato alla ditta Sis di Perugia alcuni mesi fa. Con il rischio di un conflitto istituzionale. Il servizio sta per partire a giorni con la tariffa unica di 60 centesimi l’ora, fissata con provvedimento della giunta comunale. Il consiglio comunale, però, rivendica la competenza in materia tariffaria. E conferenza dei capigruppo e commissioni consiliari sono al lavoro per approvare un regolamento con cui introdurre la doppia tariffa, residenti e non residenti, forme di abbonamenti, tariffe per le fasce agevolate e differenziate per il centro e la periferia. Nella prima e nella quarta commissione consiliare, inoltre, viene chiesta anche l’attuazione del Ptu, il Piano del traffico urbano. “Abbiamo invitato l’amministrazione comunale ad attuare il Ptu, riteniamo che la delibera adottata sulle strisce blu dalla giunta e tutto il relativo carteggio siano in contrasto proprio con quanto stabilito dal Ptu”, spiega Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà, a nome del suo gruppo consiliare, nel corso della seduta congiunta della prima e quarta commissione consiliare. “Il Ptu va applicato, abbiamo chiesto al segretario generale Carolina Ferro di rispondere ufficialmente, anche in consiglio comunale, ad un nostro quesito, e cioè se quanto deciso dalla giunta sulla sosta a pagamento sia in contrasto con il Piano”, aggiunge Gagliano, il quale ricorda come l’amministrazione comunale non abbia tenuto in considerazione la richiesta del consiglio comunale di ritirare in autotutela la propria delibera. “Il rischio concreto è che i cittadini multati che si sentiranno lesi per il mancato rispetto del Ptu potranno fare ricorso”, dice. E va avanti per la propria strada il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, esponente del partito Democratico, il quale spinge per l’approvazione del regolamento consiliare sulle tariffe. In molti nel suo partito hanno accusato la giunta di mancata concertazione e ritenevano opportuna una differenziazione delle tariffe con un testo approvato dall’aula. Ma a giochi fatti ci si divide sull’opportunità di portare al voto un regolamento che, se dovesse entrare in vigore, provocherebbe il caos giuridico sul sistema delle strisce blu. Quale tariffa dovrebbe pagare a quel punto il cittadino. Quella del capitolato d’appalto, decisa dalla giunta, sulla base della quale la Sis ha vinto la gara e ha già predisposto tutto o quella differenziata e articolata decisa dai consiglieri? Un dato politico, comunque, accomuna centrodestra e centrosinistra tra i banchi dell’aula, quello della delusione per la preparazione e l’avvio di un servizio sul quale il consiglio comunale è stato tagliato fuori fin dall’inizio. (Giornale di Sicilia - Edizione del 25 ottobre)

mercoledì 28 ottobre 2009

Piazza Armerina. L'inchiesta della Digos della Questura di Enna sull'assenteismo all'ospedale Chiello

Nella mattinata di oggi (27 ottobre) gli uomini della Digos di Enna, al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine coordinata dalla locale procura della Repubblica volta ad arginare il cosiddetto fenomeno dell’assenteismo, hanno notificato ad R.C., pubblico dipendente in servizio presso l’AUSL 4 di Enna, applicato presso l’Ospedale “M. Chiello” di Piazza Armerina, l’ordinanza di applicazione di misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o pubblico servizio per la durata di un mese, emessa dal Gip del Tribunale di Enna.

L’uomo, che in diverse occasioni, malgrado il rilevamento del suo badge lo facesse ritenere regolarmente in servizio, è risultato invece assente dal luogo di lavoro, avvalendosi assai probabilmente di soggetti compiacenti che attestavano, per il medesimo, la sua presenza presso il rilevatore elettronico; per tali fatti è indagato per il reato di truffa in concorso e falsità ideologica aggravata.

Le investigazioni, condotte sia con l’ausilio di mezzi tecnologici che con le tradizionali attività investigative, hanno altresì permesso di indagare una trentina di altri pubblici dipendenti dello stesso Ufficio tra cui taluni, sistematicamente, si sono giovati della compiacenza di colleghi per farsi timbrare il badge vicendevolmente, eludendo così i controlli che li attestavano all’interno degli uffici.

Alcuni di questi pubblici dipendenti, tra l’altro, marcavo il loro badge e quello dei colleghi travisati da un casco da motociclista mentre altri sono giunti a compiere tale condotta, nel gito di quindici giorni, anche più di dieci volte.

lunedì 26 ottobre 2009

"Pechè le strisce blu si sono dipinte di giallo", di Filippo Andrea Di Giorgio

Dopo le interminabili diatribe dei mesi scorsi, l’Amministrazione comunale sta provvedendo ad attivare il servizio delle zone di parcheggio a pagamento, determinando a mio avviso un duplice ordine di gravissime problematiche, di tipo giuridico e di tipo politico.
Sotto il profilo giuridico è ragionevole pensare che la competenza a regolamentare le strisce blu fosse istituzionalmente rimessa al Consiglio comunale, il quale, pertanto, è stato palesemente spogliato da parte della Giunta di un potere proprio (e non è la prima volta che accade!).
Questo fatto, tuttavia, non è passato inosservato, come hanno giustamente evidenziato non solo i consiglieri dell’opposizione, ma anche alcuni consiglieri della stessa maggioranza, ai quali rivolgiamo l’accorato appello di esercitare il proprio ruolo con il massimo senso di responsabilità.
Sul versante politico – amministrativo, a me sembra che la delibera di Giunta “incriminata” abbia creato un assetto inefficiente dei parcheggi a pagamento.
In primo luogo, infatti, è da evidenziare che, a differenza di molti altri Comuni, non sono state istituite delle autorizzazioni speciali per i residenti vicini alle zone blu, i quali pertanto dovranno sopportare il pesante fardello di essere espropriati del parcheggio fin sotto la propria casa.
Ma anche la collocazione delle zone a pagamento lascia perplessi.
Non è un mistero, invero, che la corretta sistemazione delle strisce blu richiederebbe la loro ubicazione solo nelle c. d. “zone sensibili”, ossia nei punti della città dove ci sono delle istituzioni e delle situazioni di pesante congestione veicolare.
Non mi si accusi di pedanteria, ma francamente non vedo in che modo possa rivestire questo scopo la sistemazione delle strisce blu nella centralissima via Roma, o in Piazza Martiri d’Ungheria, ovvero nei pressi della Cattedrale, appurata l’assenza di uffici comunali o di altre sedi istituzionali nelle immediate vicinanze.
Ma ancora, non mi sembra nemmeno funzionale la mancata previsione di un abbonamento mensile intero e di un abbonamento mensile ridotto, i quali avrebbero permesso a coloro che si recano sul posto per ragioni di lavoro di alleviare la loro posizione economica.
A fronte di tutte queste osservazioni, diventa spontaneo affermare che, così come è stato disegnato, il servizio in questione abbia il fine unico ed esclusivo di fare cassa.
Forse sarebbe stato più giusto che il Sindaco, prima di avviare una riforma così invasiva, avesse provveduto a consultare l’elettorato, rispetto al quale questo sistema avrà delle ricadute di non poco conto, mediante l’istituto referendario.
Ma aldilà di questa mancata consultazione, che rappresenta sicuramente una lesione di quelle che potevano essere le legittime aspettative dei cittadini, e volendo riprendere quanto già enunciato in premessa, a me sembra anche che in tutta questa vicenda si stia consumando un fatto di una gravità politica senza precedenti nella storia di questa comunità.
Infatti, se è vera la tesi sostenuta dallo stesso Presidente Centonze, secondo cui il Consiglio comunale è stato espropriato di un potere che gli competeva, è quantomeno fuorviante che il civico consesso si riunisca, come vorrebbe il consigliere Lotario, per votare un atto regolamentare che disciplini la materia, senza l’adozione di un propedeutico intervento correttivo.
In altre, parole, così come saggiamente suggerito dal Consigliere Fioriglio, il Consiglio comunale, prima ancora di approvare qualunque atto normativo, dovrebbe chiedere l’annullamento in autotutela del bando di gara e della procedura di aggiudicazione, siccome viziati da atti propedeutici che si appalesano illegittimi.
Oltre alla esigenza di ripristinare la legalità violata, che già di per sé è un valore da tutelare, è forte la necessità di riaffermare anche il ruolo del Consiglio comunale, che non può essere ridotto ad organo di mera ratifica delle decisioni prese da altri.
Per non parlare poi delle conseguenze grottesche che potrebbero determinarsi in questo caso, con la possibile “convivenza” di due regolamenti disciplinanti la medesima materia (nemmeno Kafka avrebbe potuto fare di meglio!).
Per essere più chiari, cosa succederà se la tariffa stabilita dai consiglieri comunali non sarà pari a 60 centesimi l’ora, ma piuttosto a 20 centesimi? Cosa succederà se il regolamento consiliare, diversamente da quello di Giunta, stabilirà l’esenzione per tutti i residenti? Gli addetti alla sosta potranno verbalizzare questi veicoli oppure no?
Questa storia, quella cioè di un nuovo regolamento da approvare in termini brevissimi, mi ricorda la trama di un film giallo, dove chi ha ucciso crede sempre di avere compiuto il delitto perfetto, e poi invece si scopre che ha lasciato sul campo una serie innumerevole di prove che lo incastrano.
Ma in questa vicenda, e qui mi rivolgo direttamente a Calogero Centonze, c’è in ballo qualcosa di più dell’istituzione delle zone a pagamento, perché si gioca la stessa credibilità del mondo politico locale.
La posta in palio è alta anche per lo stesso Presidente del Consiglio, perché egli non solo non può fuggire dalle sue responsabilità, ma anzi deve assumere quel ruolo di garanzia e difesa del civico consesso che è il presupposto stesso della sua attribuzione istituzionale.
Se Centonze continuerà a ritenere di competenza del Consiglio comunale la regolamentazione delle strisce blu, allora è evidente che egli, prima ancora di tutti gli altri consiglieri, ha l’obbligo di chiedere alla Giunta di revocare in autotutela tutti gli atti già approvati.
Diversamente operando, egli delegittimerà pesantemente non solo l’istituzione che rappresenta, ma anche l’intero civico consesso.
I consiglieri comunali non sono delle pezze da piedi con le quali la Giunta Nigrelli può pulirsi le scarpe dopo una improvvida passeggiata.
Essi sono piuttosto la rappresentazione più completa e globale dell’intera comunità, e stavolta, viste le gravissime circostanze del caso concreto, hanno l’obbligo morale e politico di agire vigorosamente a difesa delle proprie prerogative, senza distinzioni di partiti o di coalizioni.
Quelli di loro che non lo faranno, e speriamo siano in pochi, si prenderanno la responsabilità di volere degradare l’organo consiliare da tempio della politica a mausoleo degli affari pubblici.

"Siate la valanga che sale" di Santo Pecoraro

C’era una volta una cittadina al centro della Sicilia punto di riferimento per i paesi vicini; innanzitutto per l’alta e ampia offerta formativa delle sue Scuole famose in tutta la Sicilia e note persino presso le industrie italiane, le quali cercavano i nostri periti industriali come oggi si cercano i laureati d’eccellenza: era chiamata città degli studi.
Prima che certi poteri di beceri politici la derubassero, Piazza Armerina aveva una stazione ferroviaria che invece di essere potenziata fu smantellata; in cambio? Una specie di superveloce con curve della morte annesse e connesse!!!
Aveva Uffici finanziari, Uffici Giudiziari, aveva un efficiente Ospedale, punto di riferimento per tutto il territorio della Provincia e oltre, e di cui oggi invece si parla per il pericolo di smantellamento, sic et simpliciter.
Rispetto alle comunità viciniori Piazza brillava per l’ordine e la pulizia delle sue strade, per la vitalità del suo centro, per il rispetto che i cittadini avevano per il proprio paese. Poi il declino! Declino urbanistico con la nascita di periferie confuse e pochi spazi pubblici organizzati; il declino e l’abbandono degli arredi urbani e degli spazi collettivi è sotto gli occhi di tutti.
L’atto simbolico più devastante resta comunque, a mio avviso, lo scempio attuato con la sostituzione della magica pietra che pavimentava la Piazza del Duomo con l’ignobile mattoncino di porfido:l’ignoranza ed il soldo ne furono i mandanti occulti !
Il silenzio o il mancato sostegno, a coloro che invece denunciavano i vari passaggi di queste subdole rapine perpetrate a danno della città, hanno dato il colpo di grazia a Piazza Armerina.
Un’aberrante e trasversale concezione politica cefalo-centrica, da parte di alcuni politici, ha assestato negli anni durissimi colpi alla zona sud del territorio con l’aiuto di politici locali che, nei decenni, hanno svenduto i sogni della città per piccoli spazi di potere personale; e qui non parlo dell’ avere o non avere il deputato o il senatore, ma di averli misurati, dovunque siano nati, con “ chiacchiri e e tabaccheri di lignu”, e non con il metro concreto delle risorse portate ai Cittadini Piazzesi in termini di servizi essenziali, di progetti finanziati e realizzati per lo sviluppo delle economie e dell’occupazione. E’ l’ora di stabilire che Piazza Armerina deve diventare una volta per tutte la sede provinciale del turismo del centro Sicilia, salvo che taluni abbiano in mente di spostare anche i mosaici della Villa Romana del Casale (…è ovviamente una battuta!).
Va pure detto che la tracotanza costante nel tempo di certi politicanti piazzesi nel rapportarsi con i paesi vicini ha contribuito all’isolamento politico e strategico, all’interno delle istanze territoriali d’interesse intercomunale, della cittadina normanna.
Una piccola Provincia come quella di Enna avrebbe dovuto già da subito pensare ad un sistema di potere e di palazzi del potere diffuso in tutto il territorio, così come intelligentemente hanno fatto in tante altre province italiane, ma la colpa non è solo di chi negli anni ha provveduto a concentrare poteri in un solo luogo e su pochi uomini, questa responsabilità è anche di coloro che come cavalieri serventi hanno consentito tutto questo in cambio di briciole di potere cadenti dal tavolo del baronetto politico di turno.
E oggi come va? L’andazzo predatorio di certa politica è cambiato?
Quale strada prenderà l’Ospedale di Piazza Armerina, quella seguita dalla via ferrata piazzese …ovvero, verrà smantellato?
OGGI dove è andata a finire la scuola per infermieri?
OGGI dove è andata a finire l’Università? Ci sarà, non ci sarà, c’è stata?
Mi sembra come il gioco delle tre carte: “Qui non c’è, qui c’è , qui non c’è…dov’è?” …e distratti dai manipolatori la città perde sempre…! (Sic!)
Alla politica di certi servi dico che le questioni di Piazza Armerina io e molti cittadini, stufi di certi chiacchieroni di cose politiche, le vediamo in termini diversi e quasi su tutto. Basta!! Non più una politica di difesa di quello che resta o d’arretramento, vogliamo una Politica Maiuscola che vuole restituito il maltolto, il prestigio della Città dei Mosaici.
L’Ospedale Chiello? Lo storico nosocomio armerino per me non va salvato, ma POTENZIATO all’interno di una spedalità diffusa nel territorio, che viaggino i medici e non gli ammalati….!
L’Università? Più Facoltà a Piazza Armerina che deve tornare ad essere Città degli studi..! Basta con le briciole lasciate sul tavolo dai potentati politici di tutti i colori: la Città dei Mosaici merita di più!!
L’appello che noi cittadini-elettori lanciamo ai politici di oggi è quello con il quale il Gen. Cascino sul Monte Santo incitò i suoi valorosi soldati: “ Siate la valanga che sale!”

giovedì 22 ottobre 2009

Piazza Armerina. Villa Romana del Casale. L'assessore regionale ai Beni culturali, Nicola Leanza: "Siamo in alto mare"

“Va bene parlare di chiusura della Villa Romana del Casale per le esigenze del cantiere, ma solo dopo un tavolo tecnico operativo da cui esca una scadenza dei lavori assolutamente certa e finisca questa telenovela”. L’assessore regionale ai Beni culturali, Nicola Leanza, dopo la nuova richiesta di chiusura del sito archeologico, stizzito per i vecchi e nuovi ritardi del cantiere, ha deciso di convocare per la prossima settimana un incontro urgente con tutte le parti coinvolte nella gestione dell’area archeologica e nell’esecuzione dei lavori. “Ormai è diventata una telenovela incredibile, era un lavoro che doveva finire entro il 31 dicembre del 2008, un impegno che si erano assunti tutti”, dice. In una nota di qualche giorno fa l’architetto Guido Meli, progettista e direttore dei lavori da 18 milioni di euro in corso all’interno del sito archeologico, ha chiesto all’amministrazione regionale quattro mesi di chiusura della Villa, dal 2 novembre al 28 febbraio, per ragioni di sicurezza legate al grosso dei lavori di sostituzione di passerelle e coperture. “Siamo alla fine del 2009 e siamo ancora in alto mare, addirittura si parla di un altro anno di lavoro, se qui non si fa subito un incontro operativo vero non ne usciamo più”, aggiunge Leanza, secondo il quale è giunto il momento “che ognuno, mettendo nero su bianco, si assuma delle responsabilità ben precise”. L’assessore vuole sentire tutti. “Solo dopo il tavolo tecnico deciderò cosa fare, certo lavorare con una gru che cammina sulla testa delle persone ovviamente non ha aiutato e non aiuta, e poi oggi come oggi in materia di sicurezza nessuno si assume rischi”, spiega. La gru si trova all’interno del “peristilio”, il cuore della Villa, ed il suo braccio dovrà trasportare materiali da una parte all’altra del cantiere. Le passerelle vecchie, poi, dovranno essere smontate. Interventi ritenuti da Meli e dalla ditta che esegue i lavori incompatibili con la fruizione del sito da parte dei turisti. “Chiederò tempi assolutamente certi, non si può andare avanti così, stiamo parlando del secondo sito più visitato dell’isola, e se necessario tutti devono fare un passo indietro, dalla Regione ai commercianti”, aggiunge. In pratica se la chiusura è proprio necessaria ci sarà e l’assessore Leanza con molta probabilità la concederà, ma sul rispetto dei tempi non saranno concessi altri slittamenti. (Giornale di Sicilia - Edizione del 21 ottobre)

lunedì 19 ottobre 2009

La Regione diffida il consiglio sul Riequilibrio di Bilancio.

L’assessorato regionale alle Autonomie locali diffida il consiglio comunale, minacciando la sospensione e il successivo scioglimento dell’organo consiliare. A far scattare la bacchettata da parte del dipartimento Autonomie locali la mancata approvazione entro il 30 settembre della delibera che attesta gli equilibri generali di bilancio. La diffida regionale è stata notificata a tutti i consiglieri comunali con una lettera a firma dell’assessore regionale Caterina Chinnici. In pratica entro il 30 settembre di ogni anno l’aula deve provvedere ad effettuare la cosiddetta ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi di governo, dando atto del permanere degli equilibri contabili e del pareggio finanziario. “Si avverte che l’eventuale inadempienza comporterà l’esercizio dell’azione sostitutiva da parte di questo assessorato, poiché la mancata adozione del riequilibrio di bilancio è equiparato ad ogni effetto alla mancata approvazione del bilancio di previsione”, spiega l’assessore Chinnici nella nota inviata anche a gli altri comuni che si trovano nella stessa condizione di inadempienza di quello armerino. “Subito dopo aver ricevuto la comunicazione da parte dell’assessorato ho provveduto alla convocazione del consiglio comunale per il 21 ottobre”, ha spiegato in aula Calogero Centonze, presidente del consiglio comunale.

Villa Romana. Nuova chiusura in vista. Meli scrive all'assessorato regionale Beni culturali. Fine lavori nel novembre 2010?

Chiusura della Villa Romana del Casale tra il 2 novembre e il 28 febbraio per ragioni di sicurezza, per effettuare il grosso degli interventi di sostituzione delle passerelle e delle coperture. Poi riapertura parziale ai turisti il primo marzo 2010 e fine dei restanti lavori prevista per il 9 novembre del 2010. In una nota inviata all’assessorato regionale ai Beni culturali l’architetto Guido Meli, progettista della nuova Villa e direttore dei lavori, ha chiesto all’amministrazione regionale la chiusura al pubblico del sito archeologico per quattro mesi. Nella lettera, inviata anche al sindaco Carmelo Nigrelli, al direttore del museo archeologico Villa Imperiale del Casale, Maria Costanza Lentini, e all’Alto Commissario per la Villa Romana, Vittorio Sgarbi, l’architetto Meli spiega le motivazioni della richiesta, supportata dalle esigenze della ditta che esegue i lavori. Si dovrà procedere allo smontaggio delle passerelle e tali interventi comporteranno l’uso della gru ed altre attività di cantiere incompatibili per motivi di sicurezza con la presenza di turisti. Indicato anche un cronoprogramma dell’attività di cantiere: 180 giorni di proroga da inserire nella variante, 60 giorni utili per le tecniche di finitura e 60 giorni per sospensioni presunte o ritardi o forza maggiore. Al momento della riapertura, poi, il primo marzo del 2010, dovrebbero essere restituite alla fruizione turistica la Basilica, il Triclinium, le Terme ed altre stanze adiacenti. Il sindaco Carmelo Nigrelli, però, su questo chiede garanzie. Il primo cittadino avrebbe già telefonato all’architetto Meli per chiedergli nei prossimi giorni un incontro. La data possibile del confronto potrebbe essere quella del 28 ottobre, alla presenza della Provincia di Enna. “Chiederò garanzie certe su quello che succederà il primo marzo e su cosa verrà aperto ai turisti”, spiega il sindaco Nigrelli. Sarà l’assessorato regionale ai Beni culturali a decidere sulla richiesta del progettista e della ditta appaltatrice. Ma sembra, almeno dalle prime indiscrezioni, che non ci siano tante alternative per gli amministratori regionali. Il sito archeologico era già stato chiuso al pubblico lo scorso anno, dal novembre 2008 al febbraio 2009, sempre per esigenze legate al cantiere. Ma in quell’occasione furono molte le polemiche e le critiche seguite al periodo di chiusura. E questo soprattutto per quasi totale assenza di sostituzione delle coperture vecchie con quelle nuove. E intanto dalla nota del direttore dei lavori emerge un altro dato ormai paventato da tempo. I ritardi accumulati nel corso del cantiere faranno spostare in avanti la data di conclusione dei lavori, prima programmata per la primavera del 2010. Se tutto va bene, invece, occorrerà aspettare fino al novembre del prossimo anno. (Giornale di Sicilia - Edizione 18 ottobre)

giovedì 15 ottobre 2009

Fino a 300 mila euro di debiti fuori bilancio. La conferenza dei capigruppo chiede conto ai dirigenti e li convoca

Fino a 300 mila euro di debiti fuori bilancio, tra impegni di spesa assunti senza copertura finanziaria, parcelle ai legali accumulate negli anni e interessi maturati sui debiti. I dirigenti comunali verranno convocati a renderne conto in seno alla conferenza dei capigruppo, con una seduta allargata ai capi reparto comunali. La cifra è emersa nel corso del dibattito in consiglio comunale, facendo emergere un particolare aspetto organizzativo interno alla macchina comunale. Tanto la Ragioneria comunale quanto lo stesso consiglio hanno chiesto con altrettante lettere ai dirigenti dei vari settori di relazionare sul numero e l’entità dei debiti fuori bilancio presenti. Ma alla richiesta avrebbero risposto solo tre dirigenti. “Una parte dei dirigenti non ha tenuto in considerazione la richiesta”, spiega in aula il ragioniere capo Rosario Scimone.

Stadio comunale. Porte ammaccate, spogliatoi fatiscenti e fil di ferro sul rettangolo di gioco


Ammaccati e con il rischio di provocare un rimbalzo irregolare della palla i pali delle porte di calcio dello stadio comunale Sant’Ippolito. Ma è l’intero impianto sportivo sul quale viene richiesto da tempo dalle società sportive un ampio intervento di manutenzione. Facciamo un giro all’interno della struttura, accompagnati dal dirigente di una società sportiva, e ci rendiamo conto con i nostri occhi dei problemi presenti. La prima capatina subito tra le porte di calcio. Nella parta bassa di due diversi pali sono visibili evidenti ammaccature. E potenzialmente una palla scagliata in quel punto subirebbe un rimbalzo irregolare. A provocare le ammaccature potrebbero essere state ignoti durante il periodo in cui le porte di calcio sono rimaste addossate ai muri dell’impianto, dopo essere state smontate per dare corso alla Giostra del Saraceno del Palio dei Normanni. Mentre attraversiamo il rettangolo di gioco, poi, più di una volta ci accorgiamo di piccoli pezzi di fil di ferro presenti tra la sabbia, materiali reduci delle tante attività estive organizzate all’interno dell’impianto sportivo. In diversi punti, poi, il campo di gioco presenta qualche evidente avvallamento. Ci spostiamo negli spogliatoi. Qui ad ogni temporale di rilievo penetra abbondante quantità di acqua nel disimpegno sotto le scalinate, le caditoie non riescono a smaltire il deflusso di acqua e l’area tra i due spogliatoi si allaga. Spesso sono anche intervenuti squadre dei vigili del fuoco del distaccamento Bellia per tirare via l’acqua con le pompe. L’umidità naturalmente aumenta e la pittura dei muri si sgretola di continuo. L’impianto elettrico, inoltre, in alcuni locali interni, non funzionerebbe correttamente. Più funzionali gli spogliatoi-container prefabbricati che si trovano accanto alle tribune. Gli stessi uffici del settore Sport avrebbero in una comunicazione interna segnalato all’ufficio Tecnico comunale una serie di anomalie e disfunzioni dell’impianto sulle quali occorrerebbe intervenire. “Stiamo verificando se vi è la possibilità di acquistare solo i pali delle porte, se non riusciamo risolvere il problema in altro modo”, spiega l’assessore allo Sport, Giuseppe Di Prima. “Stiamo spingendo per assicurare una pulizia costante della struttura e degli ambienti interni, l’impianto è molto frequentato, ma provvederemo al più presto anche alla scialbatura interna degli spogliatoi e all’acquisto di nuovi arredi interni”, aggiunge l’amministratore. “Le luci negli spogliatoi ci sono, l’ho fatto verificare”, conclude Di Prima. (Giornale di Sicilia - Edizione del 15 ottobre)

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo