lunedì 8 marzo 2010

Piazza Armerina. Bombe seconda guerra mondiale tra i boschi e i percorsi dei biker a Santa Caterina

Hanno rischiato di saltare in aria passando con le loro mountainbike sopra una bomba da mortaio della seconda guerra mondiale. Per i giovanissimi appassionati delle due ruote l’avventura tra i sentieri di contrada Santa Caterina, in mezzo ai boschi comunali, poteva trasformarsi in una tragedia. Gli agenti del Corpo Forestale hanno notato la parte metallica dell’ordigno bellico affiorare dal terreno, con i solchi lasciati dalle due ruote passarvi sopra. Uno dei tanti sentieri battuti dai mountainbiker tra i boschi della zona. Il residuato bellico è uno degli otto ritrovati nella zona dagli agenti del distaccamento piazzese, avvertiti della presenza delle bombe inesplose anche da alcuni raccoglitori di verdure, oltre che da alcuni giovani in bici. Uno dei raccoglitori stava con la propria zappetta tagliando le radici di alcune “cipolline” quando si è reso conto del rumore metallico. Appena il tempo di spostare un po’ di terra e togliere qualche erbaccia per capire di essersi imbattuto in una bomba. Tutto il materiale bellico è stato prelevato dagli agenti nei giorni scorsi e messo in sicurezza. Il 3 marzo mattina, poi, è scattata l’operazione di brillamento, con l’ausilio dei militari del Genio Guastatori di Palermo. Una vasta area boscata di contrada Santa Caterina, a ridosso dell’ex polveriera e dell’ex sanatorio, è stata cinturata e isolata da quattro pattuglie del Corpo Forestale per circa due ore. Le otto bombe, tra cui un ordigno “tracciante”, di quelli la cui funzione era illuminare il bersaglio nelle ore notturne, sono state fatte esplodere in mattinata. Presente alle operazioni anche un’ambulanza del 118. Una breve segnalazione della vicenda è stata girata dal Corpo Forestale, guidato dal comandante provinciale Francesco De Francesco, alla Prefettura di Enna e al Comune per le eventuali decisioni di competenza. Occorrerebbe una nuova campagna di bonifica dell’area per ragioni di sicurezza. Nella zona di Santa Caterina, come è ormai notorio da decenni, si trova un’ex polveriera risalente alla seconda guerra mondiale. Il deposito di bombe, soprattutto “a mano” e da mortaio, esplose sul finire del conflitto, sparpagliando in un raggio di diversi ettari migliaia di ordigni ancora carichi. Appena qualche mese fa altre nove bombe erano state fatte brillare dai militari. Prelevati da una zona di boschi nel territorio comunale gli ordigni, dal potenziale più distruttivo, erano stati trasferiti all’interno di una cava in contrada Montagna Gebbia e fatti esplodere. Di recente anche l’ufficio Tecnico comunale ha effettuato un sopralluogo con alcuni agenti del Corpo Forestale per capire se e in che modo ridurre al minimo i rischi per le persone.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo