domenica 17 aprile 2011

Piazza Armerina. Il Giudice di Pace annulla multa sulle strisce blu con sentenza che potrebbe a valanga far cestinare tutte le contravvenzioni

Una sentenza potrebbe mettere in seria crisi il sistema delle strisce blu nella città dei mosaici. Con una pronuncia destinata a fare da precedente giurisprudenziale, tale da poter aprire una maglia delicata anche sulle casse comunali, il Giudice di Pace ha annullato una contravvenzione di 38 euro che era stata elevata ad un cittadino non in regola con il ticket della sosta a pagamento. Ma è soprattutto la motivazione della sentenza che sembrerebbe aprire una delicata crepa nel sistema. La multa sarebbe stata annullata perché occorreva un testo regolamentare sulla tariffa da approvare in consiglio comunale. Un passaggio procedurale per verità preteso da molti consiglieri nel 2009, ma che in realtà non c’è mai stato perché ad occuparsi di tariffe fu direttamente la giunta. Nel dispositivo della pronuncia viene disposta la disapplicazione della delibera di giunta municipale del 30 marzo 2009 e di una determina dirigenziale. Il giudice ha non soltanto annullato la multa da 38 euro all’automobilista piazzese, difeso dall’avvocato Roberto Sardella, ma anche condannato il Comune e il sindaco a rifondere le spese di giudizio pari a 138 euro. Se questa motivazione dovesse essere confermata tutte le multe a valanga potrebbero essere cestinate. Una sentenza, quindi, destinata a provocare serie conseguenze politiche. Soddisfazione è stata subito espressa dall’associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”, promotrice del ricorso al Giudice di Pace e molto critica con l’intero sistema delle strisce blu messo in piedi dalla giunta. “Una storia amara, questa delle strisce blu, resa ancora più triste dalla bieca determinazione con la quale l’amministrazione comunale ha dapprima calpestato i diritti degli utenti, fregandosene delle legittime rivendicazioni dei tanti destinatari del provvedimento, per poi arrivare addirittura a snobbare il consiglio comunale, massimo organo rappresentativo della comunità, al quale è stato impedito di occuparsi, come invece era lecito aspettarsi, della problematica”, scrive l’associazione. “A questo punto siano i consiglieri comunali a ritornare nuovamente a combattere per chiedere l’annullamento in autotutela di questo bando e l’avvio di una nuova procedura per l’affidamento del servizio”, aggiunge. “Il sindaco Nigrelli pur essendo stato bene informato del fatto che la determinazione tariffaria rientrava fra le competenze del consiglio comunale non ha ritenuto opportuno intavolare con i consiglieri alcun dialogo”, sottolinea Alessia Di Giorgio, responsabile dell’associazione. “La giustizia ha fatto pienamente la sua parte, la politica sappia fare la propria!”, auspica. (Giornale di Sicilia - Edizione del 17 aprile 2011)

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo