mercoledì 8 luglio 2015

Piazza Armerina. I comitati di quartiere: "Non faremo il Palio, l'amministrazione non ha nessuna credibilità ed è inaffidabile". Duro attacco all'assessore Giordani



PIAZZA ARMERINA. Il Palio dei Normanni, edizione numero 60, non si farà. I comitati di quartiere, Monte, Casalotto, Castellina e Canali, dopo aver convocato la stampa, hanno fatto sapere che alle condizioni attuali non parteciperanno alla manifestazione con i loro figuranti e i cavalieri giostranti. Uno strappo durissimo dovuto alla decisione dell’amministrazione comunale non solo di non rispettare l’impegno di pagare i rimborsi ai cavalieri giostranti del 2012 e 2013, ancora non liquidati, ma di non prevedere alcun rimborso anche per l’edizione di quest’anno. Stessa decisione da parte di Sala delle Luci per i rimborsi ai figuranti che non arriveranno, ne per il passato e ne per il presente. “Dovranno rispondere di questo a tutta la città, a queste condizioni noi non ci stiamo, la riunione con un assessore come Giancarlo Giordani, che non sa neanche che i cavalieri sono sei e non quattro, che si è presentato senza un piano economico-finanziario per il Palio, senza un minimo di organizzazione avviata, ci ha dimostrato come non possiamo essere disponibili ad impegnarci per queste persone”, ha detto Massimo Di Seri, responsabile del comitato Castellina. L’assessore Giordani in una nota ha fatto sapere da parte sua che la sessantesima edizione del Palio “vedrà la partecipazione gratuita di tutti i figuranti e cavalieri”. Insomma non ci sarebbero i soldi, dice l’amministratore, “stante per il perdurante blocco del bilancio della Regione Siciliana”. Un cavaliere per prendere parte al Palio affronta diverse spese vive, dai 180 euro per le calzature dei cavalli ai 60 euro per la ferratura, passando per i 25 euro del certificato medico e ai soldi per l’assicurazione. Da anni i cavalieri non ricevono alcun rimborso, così come i figuranti. Ora i quartieri si sentono presi in giro, a causa di promesse non mantenute. Il coordinatore generale del Palio, Germano Crocco, da anni non nasconde il suo fortissimo malcontento per il mancato pagamento dei figuranti. Lo stesso Crocco potrebbe dimettersi di fronte all’impossibilità di far partire la macchina organizzativa. Anche perché senza comitati di quartieri e cavalieri giostranti non si va da nessuna parte. E l’amministrazione, dopo la Di Giorgio e il consigliere Picicuto, rischia adesso seriamente di perdere anche il consigliere Laura Saffila, apertamente schierata con i comitati di quartiere, come confermato dai presidenti dei comitati. La città rischia di rimanere senza Palio, forse per la prima volta dopo decenni, un danno di immagine ed economico fortissimo per una città già in grave difficoltà. Se il Palio dovesse saltare per il sindaco Filippo Miroddi si aprirebbero le porte delle dimissioni chieste a gran voce da tutta la città. Si tratterebbe di una macchia politica talmente forte e incancellabile da far scattare il commissariamento del governo cittadino. Ecco perché occorre che il primo cittadino prenda subito la situazione in mano, trovando le somme per mettere una toppa ad una situazione incandescente.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo