Piazza. Affreschi del Borremans. Il sopralluogo dell'assessore il 28 gennaio 2014 e quegli impegni rimasti sulla carta

Padre Scarcione e l'assessore Sgarlata
La Soprintendenza di Enna metterà subito mano ad un progetto esecutivo da presentare all’assessorato regionale dei Beni culturali per salvare gli affreschi del Borremans. A garantirlo l’assessore regionale Maria Rita Sgarlata che ieri mattina ha effettuato un sopralluogo all’interno della chiesa di San Giovanni Evangelista, per visitare quella che da alcuni è stata definita la “Cappella Sistina di Sicilia”. L’assessore ha ammirato il ciclo di affreschi realizzati nel settecento dal pittore olandese, verificato di persona i rischi di distacco della pellicola pittorica, incontrando don Antonino Scarcione, il parroco e dirigente scolastico in pensione disposto a mettere sul tavolo anche la propria “buona uscita” pur di salvare “un malato in coma”. “Il salvataggio di questi affreschi è assolutamente prioritario, sono opere splendide, la Regione Siciliana farà certamente la sua parte, ma occorre intervento sinergico di tutti, il territorio si attivi con una conferenza di servizi fra le parti e si guardi ai privati come sponsor per contribuire all’intervento di recupero, lo si sta facendo in altre parti del territorio... siciliano, lo si può fare anche qui”, spiega l’assessore. “Chiederò subito alla Soprintendenza di Enna di fare un progetto di recupero da presentare al mio tavolo, non amo la politica urlata degli annunci, abbiamo delle somme bloccate dal commissario di governo, poche disponibilità in bilancio, ma questi affreschi riceveranno la loro parte dal mio assessorato, su questo padre Scarcione può stare tranquillo, non c’è nessuno dei privati che qui sia disposto a contribuire, anche con piccole somme, al restauro di queste opere?”, ha aggiunto l’amministratore regionale, accompagnato in chiesa da due referenti locali de Il Megafono, Pippo Russo e Ranieri Ferrara. “Si utilizzino anche i soldi del 30 per cento degli incassi della Villa Romana”, afferma la Sgarlata. “Dopo questo incontro posso forse dire che lo stato comatoso di questi affreschi adesso è reversibile, spero che questi impegni vengano mantenuti”, ha sottolineato don Scarcione, consegnando all’assessore una sorta di memorandum con un primo preventivo di spesa, accompagnato da una lettera appello sottoscritta da molti rappresentanti della cultura piazzese. Occorrono 150 mila euro per un primo intervento complessivo di sistemazione della chiesa. Anche perché l’umidità e le infiltrazioni d’acqua sono il nemico principale del Borremans e vanno eliminate alla radice per evitare di far diventare il pittore fiammingo un malato cronico. E per questo pare che in mattinata l’assessore Sgarlata abbia già chiesto e ottenuto dal soprintendente ai Beni culturali di Enna Salvatore Gueli l’impegno ad un primo intervento di 4 mila euro per ridurre l’umidità in alcuni punti. Il prospetto esterno della chiesa presenta intere fette di intonaco da tempo fatte crollare al suolo per ragioni sicurezza. Padre Scarcione sembra abbia ricevuto delle rassicurazioni in termini di impegno finanziario anche dal sindaco Filippo Miroddi. “Sono contento dell’impegno espresso dal primo cittadino di sostenere parte delle spese per sistemare la chiesa di San Giovanni”. Due pannelli laterali del ciclo di affreschi, Il Trionfo di San Benedetto e il Martirio di San Placido, sono “fasciati” da velinature, tamponi ormai in parte scollati, attaccati all’affresco per ritardare il distacco della pellicola pittorica. Le due scene potrebbero scomparire in modo irreversibile, per questo un intervento stralcio e urgente potrebbe scattare ad hoc solo per questi due primi pannelli.

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo