Padre Scarcione e l'assessore Sgarlata |
La Soprintendenza di Enna
metterà subito mano ad un progetto esecutivo da presentare all’assessorato
regionale dei Beni culturali per salvare gli affreschi del Borremans. A
garantirlo l’assessore regionale Maria Rita Sgarlata che ieri mattina ha
effettuato un sopralluogo all’interno della chiesa di San Giovanni Evangelista,
per visitare quella che da alcuni è stata definita la “Cappella Sistina di
Sicilia”. L’assessore ha ammirato il ciclo di affreschi realizzati nel
settecento dal pittore olandese, verificato di persona i rischi di distacco
della pellicola pittorica, incontrando don Antonino Scarcione, il parroco e
dirigente scolastico in pensione disposto a mettere sul tavolo anche la propria
“buona uscita” pur di salvare “un malato in coma”. “Il salvataggio di questi
affreschi è assolutamente prioritario, sono opere splendide, la Regione
Siciliana farà certamente la sua parte, ma occorre intervento sinergico di
tutti, il territorio si attivi con una conferenza di servizi fra le parti e si
guardi ai privati come sponsor per contribuire all’intervento di recupero, lo
si sta facendo in altre parti del territorio... siciliano, lo si può fare anche
qui”, spiega l’assessore. “Chiederò subito alla Soprintendenza di Enna di fare
un progetto di recupero da presentare al mio tavolo, non amo la politica urlata
degli annunci, abbiamo delle somme bloccate dal commissario di governo, poche
disponibilità in bilancio, ma questi affreschi riceveranno la loro parte dal
mio assessorato, su questo padre Scarcione può stare tranquillo, non c’è
nessuno dei privati che qui sia disposto a contribuire, anche con piccole
somme, al restauro di queste opere?”, ha aggiunto l’amministratore regionale,
accompagnato in chiesa da due referenti locali de Il Megafono, Pippo Russo e
Ranieri Ferrara. “Si utilizzino anche i soldi del 30 per cento degli incassi
della Villa Romana”, afferma la Sgarlata. “Dopo questo incontro posso forse
dire che lo stato comatoso di questi affreschi adesso è reversibile, spero che
questi impegni vengano mantenuti”, ha sottolineato don Scarcione, consegnando
all’assessore una sorta di memorandum con un primo preventivo di spesa,
accompagnato da una lettera appello sottoscritta da molti rappresentanti della
cultura piazzese. Occorrono 150 mila euro per un primo intervento complessivo
di sistemazione della chiesa. Anche perché l’umidità e le infiltrazioni d’acqua
sono il nemico principale del Borremans e vanno eliminate alla radice per
evitare di far diventare il pittore fiammingo un malato cronico. E per questo
pare che in mattinata l’assessore Sgarlata abbia già chiesto e ottenuto dal
soprintendente ai Beni culturali di Enna Salvatore Gueli l’impegno ad un primo
intervento di 4 mila euro per ridurre l’umidità in alcuni punti. Il prospetto
esterno della chiesa presenta intere fette di intonaco da tempo fatte crollare
al suolo per ragioni sicurezza. Padre Scarcione sembra abbia ricevuto delle
rassicurazioni in termini di impegno finanziario anche dal sindaco Filippo
Miroddi. “Sono contento dell’impegno espresso dal primo cittadino di sostenere
parte delle spese per sistemare la chiesa di San Giovanni”. Due pannelli
laterali del ciclo di affreschi, Il Trionfo di San Benedetto e il Martirio di
San Placido, sono “fasciati” da velinature, tamponi ormai in parte scollati,
attaccati all’affresco per ritardare il distacco della pellicola pittorica. Le
due scene potrebbero scomparire in modo irreversibile, per questo un intervento
stralcio e urgente potrebbe scattare ad hoc solo per questi due primi pannelli.