giovedì 13 marzo 2014

Piazza. Borremans, don Scarcione: "Gesù sembra avere la lebbra"

Un appello accorato all’assessore regionale dei Beni culturali Maria Rita Sgarlata a mantenere la parola data sul salvataggio degli affreschi del Borremans della chiesa di San Giovanni Evangelista. È arrivato ieri mattina dalla Sala delle Luci del palazzo di città, dove Parrocchia, Diocesi, Comune e un comitato spontaneo si sono ritrovati per un “consulto” attorno ad un “ammalato grave”. “Per fissare insieme la terapia d’urto e salvargli la vita”, ha detto don Antonio Scarcione, parroco della chiesa di San Giovanni, il quale ha fatto il punto sugli interventi in atto. “Le cause del dissesto degli affreschi, cioè le infiltrazioni d’acqua, stanno ormai per essere rimosse, si è già proceduto alla revisione del tetto, alla ristrutturazione della finestra del lato nord, al ripristino della grondaia e dei pluviali, mentre è in corso di completamento il restauro della facciata del lato sud”, dice don Scarcione. Eliminate le infiltrazioni di acqua piovana, però, bisogna procedere al restauro del grande ciclo di affreschi da alcuni definito come la “Cappella Sistina di Sicilia”. Le ultime abbondanti piogge di alcune settimane fa avevano provocato ulteriori danni ad un affresco nel quale viene raffigurata la visita dei pastori al Bambino Gesù. “Si sta staccando la pellicola pittorica dalla faccia del bambinello, sembra che Gesù abbia la lebbra”, racconta il parroco.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo