giovedì 29 maggio 2014

Piazza. "Caso Villa Romana" per gli autisti dei pullman turistici, gli odiati e pericolosi dossi antipolvere

I pullman turistici alla Villa Romana
Erano stati realizzati per rallentare i pullman in ingresso ed evitare il sollevamento della polvere, causato da una pavimentazione sbriciolata e a brandelli. Ma adesso stanno creando un vero e proprio caso Villa Romana tra gli autisti dei bus turistici siciliani. Si tratta dei quattro dossi artificiali in muratura realizzati nei mesi scorsi lungo l’ampia rampa d’accesso al parcheggio a pagamento del sito Unesco. I quattro dossi rallentano i pullman, ma forse adesso anche troppo, rischiando di danneggiarli. Come già sarebbe successo a diversi mezzi. E questo perché la loro inclinazione rispetto alla sede stradale porta i grossi mezzi turistici a sbatterci sopra con la parte bassa del pullman. Sono gli stessi autisti, i quali spesso formano un gruppetto nell’area di sosta dei pullman, in attesa del ritorno dei turisti dalla visita ai pavimenti musivi dichiarati patrimonio dell’umanità, a protestare e a lamentarsi. Mentre raccontano come si tratti dell’unico sito turistico siciliano nel quale riscontrano un problema così curioso e paradossale, in lontananza un pullman in arrivo comincia a fare... zig zag a velocità bassissima, quasi fermo, proprio all’altezza del primo dosso. “Vede cosa dobbiamo fare, molti di noi vorrebbero parcheggiare sopra e non scendere più qua sotto, perché il rischio concreto è quello di danneggiare i nostri pullman che sbattono con la carrozzeria sui dossi”, dice uno di loro. “Del resto è già successo, alcuni colleghi hanno già subito dei danni ai propri mezzi, una situazione che riscontriamo solo qui a Piazza Armerina e in questa area”, dice un altro autista. In almeno due dossi di recente realizzazione il dislivello e l’inclinazione rispetto alla sede stradale è tale che le istituzioni competenti hanno dovuto far disporre delle transenne su un tratto del dosso stesso, proprio per evitare guai peggiori ai mezzi turistici in arrivo. Il grande parcheggio da sei milioni di euro realizzato dalla Provincia, ormai è un fatto notorio, ha fatto acqua da tutte le parti fin dall’inizio della sua apertura. Dopo poche settimane dalla sua apertura le grate per il deflusso delle acque piovane si piegarono al passaggio dei primi pullman, tanto che fu necessario gettarvi sopra dei maxi pannelli di ferro e acciaio per garantire il passaggio in sicurezza dei mezzi turistici. Ancora oggi alcune transenne nel bel mezzo del parcheggio si trovano collocate a ridosso di alcune grate di deflusso dell’acqua piovana. Ma il problema che continua a rimanere sotto gli occhi di tutti e che è all’origine degli stessi dossi, ora messi sotto accusa, è la pavimentazione sbriciolata di tutta l’area del parcheggio. La sede stradale si era sfaldata ancor prima del passaggio dei primi pullman. Un’anomalia che è finita anche sui verbali della commissione regionale Antimafia che di recente ha effettuato un sopralluogo all’interno dell’infrastruttura, in seguito all’esposto di un sindacato. (Dal Giornale di Sicilia)

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo